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I Comitati per il “San Michele” scrivono ai Sindaci: “Scendete in piazza con noi”

“Preg.mo Signor Sindaco, a seguito del disastroso terremoto del 1976, noi cittadini del Gemonese – Canal del Ferro- Val Canale, ricordiamo con orgoglio la volontà dei nostri predecessori di ricostruire un modernissimo ospedale antisismico, per la difesa e la sicurezza delle future generazioni nella zona più sismica della Regione”….si apre così la lettera che il Coordinamento dei Comitati in difesa dell’Ospedale San Michele di Gemona del Friuli hanno inviato a tutti i sindaci dei comuni inclusi nell’Azienda per l’Assistenza sanitaria n.3 “Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli”, in vista dell’annunciata grande manifestazione del prossimo 13 marzo.

volantinaggio comitati gemona“Purtroppo l’attuale Giunta Regionale, guidata dalla Presidente Serracchiani, sprezzante della nostra tragica storia – si legge ancora nella lettera – ha declassato il nostro Ospedale in un anonimo Presidio ospedaliero della Salute, in base alla L.R. n. 17 del 16 ottobre 2014, togliendo alla nostra Comunità servizi essenziali per la Salute pubblica. Il Sindaco, in qualità di autorità sanitaria locale ha il dovere di tutelare la salute dei suoi cittadini. Riteniamo importante la Sua presenza, come primo cittadino, alla manifestazione organizzata dai comitati, presso l’Ospedale San Michele di Gemona, in data 13 Marzo 2016 alle ore 14.30, in piazza Rodolone ove confluira’ tutta la popolazione. All’evento sono state invitate anche autorità locali, regionali e nazionali.

In questa occasione denunceremo la trasformazione dell’attuale Pronto Soccorso + Area di Emergenza (ADE) in un Punto di Primo Intervento (PPI). Tale struttura, in quanto definita “temporanea”, in base al D.M. n. 70 del 2 aprile 2015, sarà poi trasformata in una postazione medicalizzata del 118 entro un arco temporale predefinito. Quindi diventerà un parcheggio per un solo mezzo di soccorso, che porterà il paziente in un altro Pronto Soccorso. Fonte: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/06/04/15G00084/sg%20

Il medico di turno del PPI di Gemona potrà eventualmente uscire per emergenze, interrompendo il servizio, come già accaduto a Maniago. Fonte: http://www.ilgazzettino.it/nordest/articolo-646350.html

Per quanto sopra esposto, il D.G. dell’AAS3 Dott. Pier Paolo Benetollo non ha mai dato nessuna comunicazione pubblica. Con la chiusura del Pronto Soccorso di Gemona é fin troppo evidente che i tempi di risposta dei soccorsi si allungheranno inevitabilmente, con potenziali rischi e/o conseguenze alle persone.  Senza contare che ciò provocherà ulteriore intasamento ai rimanenti P.S. di riferimento. A questo depauperamento sanitario del territorio si aggiungerà nel Giugno 2016 la chiusura dell’attuale Reparto di Medicina con i suoi 50 posti letto. Lo stesso verrà sostituito da una nebulosa Struttura Intermedia Polifunzionale dove non sarà gestita l’urgenza e la degenza ordinaria, ma solo la riabilitazione e/o cronicità.

E’ evidente che i nostri cittadini, tra cui molti anziani, saranno dirottati altrove, senza sapere preventivamente dove saranno ricoverati (a Tolmezzo, a San Daniele, a Udine o altrove?), con conseguenti problemi di trasporto, assistenza e conforto familiare. Il San Michele da 750 anni è riferimento sanitario fondamentale per il territorio e non può diventare un mero poliambulatorio/cronicario. Per il territorio, perdere questi fondamentali servizi, rappresenterà l’inizio di un declino che nel medio e lungo termine avrà pesanti ricadute negative” si conclude la lettera.

Nella foto di apertura (Gruppo Cicogna) uno scatto della manifestazione del 12 febbraio 1996 quando attorno al San Michele si formò una grande catena umana, erano i tempi delle prime battaglie in difesa dell’Ospedale