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Da Forgaria parte l’appello al Governo: “Potenziare il segnale Rai nei comuni montani”

Luigino Ingrassi
Luigino Ingrassi

A partire dal 2016 il canone RAI verrà conteggiato all’interno della bolletta dei consumi elettrici, comportando, di fatto, un pagamento automatico al di là della fruizione o meno del servizio. Per esprimere totale contrarietà a questa disposizione normativa il consiglio comunale di Forgaria nel Friuli, nell’ultima seduta, ha approvato all’ unanimità, su proposta del Vicesindaco Luigino Ingrassi, un ordine del giorno da inviare al Governo nazionale.

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Il Vicesindaco Ingrassi ha reso noto che l’adozione di uno specifico ordine del giorno ed il relativo testo sono frutto di una proposta a livello nazionale formulata dall’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) finalizzato, da un lato, a esprimere contrarietà circa l’inserimento del canone in bolletta e, dall’altro, ad attirare l’attenzione sull’imprescindibile esigenza di potenziare il livello del servizio nei comuni montani, nei quali, spesso, il segnale RAI non giunge affatto o è del tutto insufficiente.

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Senza contare che tali comuni scontano anche, per la loro collocazione e morfologia, un significativo digital divide (es. assenza di connettività veloce). Il Vicesindaco Ingrassi condivide con il consiglio comunale gli esiti del proprio personale monitoraggio della situazione concreta del territorio comunale di Forgaria che evidenzia, sia pure con situazioni differenziate da frazione a frazione, l’esistenza del segnale per i tre canali RAI principali, mentre una maggiore difficoltà nel ricevere l’offerta aggiuntiva composta dai canali tematici RAI (Storia, Sport, eccetera….).

 

Di seguito il testo approvato:

PRESO ATTO CHE

Rai Way è la società italiana proprietaria delle infrastrutture e degli impianti per la trasmissione e diffusione televisiva e radiofonica della Rai. È presente capillarmente su tutto il territorio nazionale disponendo di una sede centrale a Roma, 23 sedi territoriali e oltre 2.300 siti dislocati sul territorio italiano.

La Legge di stabilità stabilisce che la “imposta sul possesso della tv”, comunemente chiamata “canone Rai”, di euro 100,00, venga inserita sulla bolletta elettrica con rata unica, esclusivamente per la prima casa.

Uncem, a livello nazionale con le sue Delegazioni regionali, ha svolto negli ultimi anni numerose azioni a difesa degli utenti residenti nelle Terre Alte, al fine di assicurare loro parità di trattamenti e di servizi rispetto a chi risiede nelle aree urbane.

Numerosi Enti territoriali – in primis, le Comunità montane e le Unioni montane – in diverse Regioni italiane, negli ultimi dieci anni, hanno acquistato e gestiscono direttamente – con notevoli costi – impianti di diverse dimensioni e potenza per assicurare la trasmissione del segnale televisivo anche nelle valli più interne e nelle zone d’ombra non raggiunte dal segnale delle torri gestite da Rai Way.

CONSIDERATO CHE

Numerosi Sindaci e Amministratori di Comuni italiani hanno segnalato, dopo l’introduzione del digitale terrestre, le costanti e crescenti difficoltà di accesso al servizio televisivo da parte di singoli e famiglie residenti nelle zone montane, in particolare nei borghi più difficilmente raggiungibili delle aree interne.

È necessario ridurre l’evasione dell’imposta – notevolmente limitata grazie al nuovo sistema di pagamento – ma allo stesso tempo deve essere assicurato un adeguato servizio agli utenti consentendo la ricezione di tutti i canali, in particolare quelli del servizio pubblico.

Nelle aree montane italiane, alpine e appenniniche, resta elevato il digital divide che ha la sua prima fonte nelle difficoltà di ricezione del segnale tv e radio.

Per quanto sopra premesso SI RICHIEDE al Governo e al Parlamento di

Avviare un completo monitoraggio su tutto il territorio italiano relativo alla ricezione del segnale televisivo.

Coinvolgere nel monitoraggio le Regioni, le Unioni di Comuni, le associazioni di Enti locali quali Anci e Uncem.

Impegnare Rai Way nel potenziamento delle infrastrutture per la trasmissione del segnale tv in particolare nelle aree montane e più interne del Paese.

Attivare un tavolo interministeriale relativo alle strategie per la risoluzione del divario digitale, secondo quanto previsto dall’Agenda digitale nazionale.

Impegnare la Rai nel rafforzamento e nell’ampliamento dell’informazione locale e regionale, riattivando e potenziando trasmissioni quali Tgr Montagne e Ambiente Italia.

Coinvolgere nel programma nazionale di miglioramento della ricezione dei canali televisivi e della qualità dell’offerta di informazione e intrattenimento a carattere locale la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e l’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna.