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Wireless carnico senza offerte, Revelant (AR): “Un flop annunciato”

“Dopo gli innumerevoli annunci della presidente Serracchiani e dell’assessore Santoro dei mesi scorsi sull’arrivo della rete wireless in Carnia, da riproporre poi in tutta la montagna friulana, e nonostante la pubblicazione sul sito internet della Comunità Montana stessa, dei comuni interessati, del Ministero delle Infrastrutture, dell’Osservatorio dei Lavori Pubblici e dell’ANAC, registriamo l’assenza di offerte dalle aziende di settore a concorrere per aggiudicarsi il bando promosso dalla comunità Montana della Carnia.”

A intervenire sul tema è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile, Roberto Revelant, preoccupato per le scelte sbagliate che la Giunta sta operando per la montagna, ribadendo la necessità di creare infrastrutture efficienti ed efficaci per la connessione internet a favore di cittadini ed aziende. “Innanzitutto va detto chiaramente che il bando non prevedeva la realizzazione di reti wireless, ma esclusivamente il completamento dell’iter progettuale e l’installazione, sulla base di un progetto preliminare già approvato, esclusivamente di pali che solo in un secondo momento dovrebbero ospitare le tecnologie per l’accesso ad internet e la trasmissione di dati, e ciò dimostra che i tempi per internet in montagna sono ancora lunghi.

Roberto Revelant
Roberto Revelant

“Peggio ancora potrebbe però accadere se la posizione dei pali risultasse poi inadeguata per ospitare le idonee tecnologie che gli operatori volessero cercare di installare. Non era forse meglio lasciare al gestore tale scelta? – si chiede Revelant che aggiunge – : Ripeto, il bando al quale nessuno ha presentato offerte, prevedeva l’esclusiva installazione di pali, null’altro”.

“Auspico pertanto – continua il consigliere Revelant – che l’esito negativo del bando faccia riflettere la Giunta Serracchiani e la Comunità Montana della Carnia che invece di proseguire imperterriti con la progettazione conclusiva dell’opera, si fermino e rivalutino con urgenza le scelte fin’ora adottate, perché di opere inutili e/o mal funzionanti ce ne sono già abbastanza, e potremmo trovarci poi con dei pali abbandonati qua e la.

“Si faccia immediata autocritica, prima di procedere con le varianti urbanistiche nei vari comuni – esorta ancora Revelant – e si riveda la progettualità perché vi sia la reale garanzia che la connessione sia poi di buona qualità, soprattutto considerando le difficoltà di trasmissione sulle lunghe distanze, in particolare in presenza di condizioni meteorologiche avverse con pioggia o neve.

“Inoltre non va trascurata la difficoltà nel fornire l’alimentazione elettrica e soprattutto di raggiungere tali strutture in occasione di interventi manutentivi d’emergenza. “In un’epoca in cui il Digital Divide rappresenta una barriera significativa e determinate per lo sviluppo dei territori con le proprie aziende e comunità, va comunque ricordato che le prestazioni garantite dalla fibra ottica sono ben più favorevoli e pertanto – conclude Revelant – sarebbe opportuno dare un senso più completo alle ingenti risorse già spese per i progetti Mercurio ed Ermes, legati proprio alla posa di fibra ottica, che potenzialmente rappresenta la vera occasione da sfruttare pienamente per servire questi territori, anche attraverso percorsi virtuosi con risorse messe a disposizione dall’Europa, o attraverso gli aiuti di stato, concessi per l’area svantaggiata montana ove c’è fallimento di mercato per le aziende di settore”.