Unione Comuni, la Carnia non si chiuda in se stessa

Si sono aperti in Friuli i vari giochi per definire
la configurazione delle future Unioni dei Comuni, disegnate dalla Giunta
Serracchiani attraverso la riforma degli enti locali che entrerà in vigore a
partire dal gennaio 2016. Pur ribadendo le critiche alla legge, più volte
espresse nei mesi scorsi, la rappresentante carnica della Lega Nord, Aurelia
Bubisutti, invita gli amministratori locali della montagna a muoversi per tempo
compiendo quel salto culturale e politico da decenni auspicato.

“Assistiamo già ai movimenti di Udine e dintorni con
incontri e vertici tra i vari comprensori per cercare di capire quali
potrebbero essere le alleanze e le aggregazioni territoriali più forti – rileva
Bubisutti – c’è per esempio l’Hinterland udinese che prova ad unirsi con Udine
per una entità da quasi 200 mila abitanti. C’è il Friuli Collinare che ragiona
assieme al Tarcentino e al Gemonese per comporre un Ambito parimenti competitivo
in termini di peso demografico. Invito la Carnia quindi – prosegue l’ex
assessore tolmezzina – a non chiudersi ancora una volta in se stessa, iniziando
a prendere contatti con il Tarvisiano e magari con la montagna pordenonese per
comporre una Unione dal massiccio peso specifico, capace di tenere testa alle
altre macro-aree della Regione. I numeri in termini di popolazione continuano
drasticamente a crollare – rileva ancora Bubisutti facendo riferimento alla
recente analisi presentata dalla Cisl Alto Friuli – per questo dobbiamo
attrezzarci per vincere patetiche ritrosie campanilistiche tra Carnia e Val
Canale – Canal del ferro. E’ tempo di fare tesoro degli errori passati –
conclude – e confermare che se c’è la volontà siamo più svegli e lungimiranti
degli altri. Ricominciamo ad osare”.