Torrenti: “Inserire i rifugiati nei Lavori Socialmente Utili”

Gli stranieri richiedenti asilo in Friuli Venezia Giulia sono circa
1.500, una quota molto vicina all’1 per cento degli immigrati presenti
in regione e, secondo l’assessore regionale Gianni Torrenti,
rappresentano un’emergenza soprattutto perché "manca il coinvolgimento
diffuso del territorio e, più in generale, in Italia non siamo pronti ad
accoglierli".

Nel corso dell’incontro con i sindaci dell’Alto Friuli, convocato dal
prefetto di Udine Provvidenza Delfina Raimondo nella sede della Comunità
Montana della Carnia a Tolmezzo, Torrenti ha ricordato come la Regione non abbia
competenze dirette sui rifugiati ma si è resa disponibile per
un’attività di coordinamento e supporto rispetto ad una situazione
"figlia di una crisi internazionale che si protrarrà nel tempo".

"Se ci impegniamo tutti insieme – ha aggiunto l’assessore – possiamo
ridurre l’impatto complessivo distribuendo chi arriva da terra o da mare
sull’intero territorio regionale, rivolgendo in positivo la presenza
dei richiedenti asilo attraverso il loro utilizzo in lavori socialmente
utili nell’ambito del verde pubblico, della pulizia delle strade o di
altre attività similari".

"Tutto questo – ha evidenziato Torrenti, ricordando che la Regione
mette a disposizione dei Comuni risorse aggiuntive a quelle nazionali,
dedicandole proprio alla prima accoglienza – può contribuire ad evitare
che gli stranieri rimangano tutto il giorno in circolazione senza nulla
da fare, rischiando di entrare in conflitto con la popolazione locale
nel periodo in cui non possono lavorare regolarmente fino a quando non
viene avviata la procedura di riconoscimento di rifugiato che,
auspichiamo, dovrebbe essere portata a termine nell’arco di un mese ora
che alla Commissione di Gorizia si affiancheranno anche quelle di Padova
e Verona".

"È molto meglio anticipare che subire le criticità – ha concluso
l’assessore regionale – per favorire il risparmio, la stabilizzazione e,
quando è il caso, l’inserimento".