Liceo delle Scienze Applicate di Tolmezzo, nota della Cisl

“Al di la
delle legittime rivendicazioni di famiglie e studenti che
richiedono ai soggetti competenti le conseguenti e necessarie
risposte, si deve
evitare di depotenziare l’offerta formativa complessiva del
territorio”. Così la Cisl Alto Friuli e la Cisl scuola
intervengono
nel dibattito innescato dalla protesta dei
ragazzi del Liceo delle Scienze Applicate di Tolmezzo (Isis
Solari), destinato secondo la proposta di dimensionamento
scolastico della Provincia di Udine ad essere aggregato al Isis
Paschini.

Il

segretario generale Franco Colautti e il segretario di
categoria Maurilio Venuti si appellano all’unitarietà del
territorio

e chiedono che nel trovare una soluzione al problema specifico,
si evitino fughe in avanti dannose per l’intero sistema
scolastico montano.

“Iniziare

a parlare di trasferimenti nelle scuole di Udine se non
arriveranno risposte – sottolineano – non fa il bene del
territorio e del suo futuro
. Si
rischia di innescare meccanismi mentali e sociali contro i quali
da sempre stiamo battagliando, con l’obiettivo di salvaguardare
l’offerta formativa montana. Al di là delle diverse opinioni in
merito alla definizione delle autonomie scolastiche di Tolmezzo,
l’imperativo per tutti
deve essere volto alla valorizzazione delle eccellenze locali
e delle professionalità che operano nel mondo della scuola
locale, da decenni impegnate per creare formazione di qualità
ed opportunità lavorative destinate ai giovani della Carnia e
non solo”.
 

A
tal proposito la Cisl Alto Friuli ricorda la propria proposta
specifica inserita nel Pacchetto Montagna lanciato questa
estate
:
“E’ necessario fare una valutazione seria del ruolo formativo
delle istituzioni scolastiche periferiche, in particolare delle
scuole superiori di Tolmezzo e Tarvisio (ma anche di Gemona e
San Daniele, in ottica di sinergia e rete)  prevedendo una rivalutazione e
potenziamento dei profili formativi
con un riassetto del
trasporto pubblico locale, per combattere l’attuale declino di
iscrizioni a fronte di un sovraffollamento del centro ( Udine
città).

Si propone
di prevedere l’attribuzione
di una fascia stipendiale variabile più alta di quella
attualmente riconosciuta (o bonus affitto?) per gli insegnanti
ed i dirigenti che occorrono a stabilizzare il sistema
di
insegnamento ed amministrazione della scuola in montagna,
colpito negli ultimi anni da una periodica situazione di
“reggenza”.

nella foto Franco Colautti