Riforma sanità, ordine del giorno di Revelant e Zilli

“Quella che chiamano riforma sanitaria è una norma maldestra e lacunosa,
voluta e approvata da una classe dirigente che palesa una scarsa
conoscenza del territorio. Gemona e l’Alto Friuli sono stati sacrificati
sull’altare dell’ambizione e del carrierismo.
Sono passate solo poche settimane dall’approvazione di questo
obbrobrio, e abbiamo assistito a una levata di scudi da parte di
cittadini, comitati e amministratori locali. Per questo, facciamo nostro
l’ordine del giorno presentato da Claudio Polano, referente
del coordinamento dei comitati, e annunciamo che presenteremo un nuovo
documento in Regione per apportare le modifiche necessarie al testo
della riforma sanitaria”. Così i consiglieri Barbara Zilli (Lega Nord) e
Roberto Revelant (Autonomia Responsabile) anticipano
che “depositeremo, in tutte le sedi competenti, gli opportuni atti per
porre rimedio al disastro normativo voluto dal Partito Democratico. Una
forza politica che trascura e zittisce il territorio non può arrogarsi
il diritto di fare carte straccia di un modello
eccellente di sanità, e proporre una formula alternativa che demolisce
una storia virtuosa e offende i nostri cittadini.  L’ospedale di Gemona,
struttura modello, antisismica, all’avanguardia, non può essere
retrocesso a causa del delirio di onnipotenza di
qualche figura emergente nel panorama politico regionale. Hanno
assicurato che il loro principio guida sarebbe stata l’omogeneità delle
prestazioni sul territorio: come spiegano, allora, lo smantellamento di
un ospedale di rete con pronto soccorso e area di
emergenza? Questa maggioranza non si rende conto che rischia di dare la
mazzata finale a un territorio che copre un terzo del territorio
regionale? Non comprende che all’Alto Friuli, con tutte le sue
particolarità territoriali, resta solo Tolmezzo? Proporremo
– continuano Zilli e Revelant – quei correttivi necessari a
ripristinare l’attuale Ass3, con tutti i suoi territori naturali,
sollecitando di cambiare le avventurose alchimie geografico – sanitarie
volute dal Pd. Al San Michele dovrà essere riconosciuto lo
status di “Spoke” (Ospedale del territorio), anche nell’auspicabile
scorporo dall’Ass3 del Codroipese e San Danielese, da ricongiungere
all’Ass4.   Per quanto riguarda l’Ospedale di Cividale, dovranno essere
quantomeno mantenute le attuali funzioni e servizi,
in particolare a sostegno della popolazione delle Valli del Natisone”. 
Zilli e Revelant chiudono: “A nessuno sfugge che Debora Serracchiani è
anche assessore alla montagna. Come spiegherà che, di quattro ospedali,
ne resta solo uno, a Tolmezzo, retto da un
sindaco Pd, che si barcamena per difendere l’indifendibile?
All’assessore competente spetta prendersi carico delle istanze e delle
esigenze di questo territorio. Chiediamo risposte, non slogan”.