Revelant: “Sulla sanità si taglia ai deboli per dare ai forti”

"Basta tagliare ai deboli per
dare ai forti. Di questo passo distruggiamo la nostra storia e
ogni tentativo di rivitalizzare la montagna sarà vano".

Così commenta l’attuale assetto della riforma della sanità il
consigliere di Autonomia Responsabile Roberto Revelant.

"Nessuno degli emendamenti proposti in sostegno degli ospedali di
Gemona e di Cividale è stato accolto dai gruppi consiliari Pd e
Cittadini, sordi ad ascoltare il grido della montagna e delle
aree particolarmente disagiate", sostiene il consigliere
invocando un ripensamento.

"Spero che i consiglieri del Pd e dei Cittadini assumano in Aula
una posizione responsabile, a difesa di quei territori già
quotidianamente segnati dal taglio di servizi essenziali:
giustizia, sicurezza, trasporti, comunicazioni e ora anche la
salute".

Revelant chiede che si dia ascolto agli appelli di quei
territori, secondo lui penalizzati da questa riforma. "In una
stagione di grandi cambiamenti sarebbe auspicabile trovare la
massima condivisione e convergenza. Se escludiamo la Carnia, che
ha mantenuto il presidio ospedaliero di Tolmezzo, tutta la
montagna e l’arco pedemontano vengono privati dei loro nosocomi
di riferimento (Gemona, Cividale e Maniago) anche dove i numeri,
in particolare su Gemona – che in vent’anni ha subito un
depotenziamento quotidiano – sono vicini agli standard previsti
dal Patto per la salute".

"Al di la delle belle parole sentite nei vari comizi e incontri
politici sul territorio da parte dei maggiori esponenti della
maggioranza, nella sostanza, nei fatti, nella legge, tutto questo
non c’è – dice Revelant. Lo scopo oramai è chiaro e sta
giungendo, passo dopo passo, al termine: fare terra bruciata
attorno ai grandi ospedali cittadini. Purtroppo chi ha scritto
questa legge non vive ogni giorno in quelle aree distanti molti
chilometri dai centri abitati più grandi e strutturati. Credo –
insiste il consigliere – che l’inarrestabile abbandono della
montagna sia dovuto a chi è espressione delle grandi città".

"E così – conclude Revelant – chiuderanno tutte le strutture più
piccole, tra l’altro le più virtuose, a favore di quelle più
grandi, veri centri di spesa incontrollata".