Innova FVG e Cisl Alto Friuli spingono per la montagna innovativa

Riempire
gli spazi attualmente sfitti, crearne di nuovi all’occorrenza per
favorire l’insediamento di start up, ricalibrare l’offerta dei
laboratori di sperimentazione e certificazione come per il settore
del legno, sostenere la nascita del Porto Digitale. Sono queste
alcune delle priorità di Innova Fvg, il parco scientifico
di Amaro che sta riprendendo in mano le attività del Cit di
Agemont. A spiegarle il presidente del Consorzio, Michele Morgante
che nei giorni scorsi si è incontrato con il segretario della
Cisl Alto Friuli, Franco Colautti,
da sempre attento ai destini
dell’ormai defunta Agenzia per lo sviluppo della montagna.

In
questi mesi di transitorietà – ha illustrato Morgante – in
attesa si compia il complesso processo di riorganizzazione che
porterà alla gestione del Centro Tecnologico di Amaro da parte
di Innova FVG, abbiamo riallacciato rapporti con tutti i Parchi
tecnologici ed incubatori d’impresa del Friuli Venezia Giulia,
quindi abbiamo incontrato Comunità montana della Carnia e
Cosint per ragionare a rete sul rilancio del tessuto produttivo
montano
ed abbiamo visitato aziende del territorio per
comprenderne le esigenze in termini di innovazione”. Morgante ci
tiene a precisare che quando parla di montagna, la intende a 360
gradi, ovvero non solo la Carnia, ma il Tarvisiano, le valli del
Torre e del Natisone, quella del pordenonese. “E per creare nuovi
sbocchi occupazionali per queste terre intendiamo lavorare sulla
filiera agro-alimentare, sulle energie rinnovabili, sul legno
– elenca – ma anche fornendo innovazione a quelle realtà
produttive già insediate nel manifatturiero
, sia artigiane
che industriali, oggi spina dorsale dell’economia di queste terre,
penso all’Automotive Lighting, alle Cartiere Burgo ed Ermolli,
all’Eurotech o alle coltellerie del Maniaghese”.

Molto
interessante la prospettiva del Porto Digitale, dove con il sistema
del Cloud Computing messo appunto dal Cosint, la Carnia potrebbe
diventare di alta appetibilità per quelle produzioni del
terziario avanzato che necessitano di grandi quantità di spazi
per immagazzinare i loro dati digitali.
Un esempio? “I
produttori cinematografici – ipotizza Morgante – che allo stesso
tempo avrebbero sul territorio sia gli strumenti virtuali (i super
armadi del Cloud Computer) che gli scenari reali, ovvero i paesaggi
ed i luoghi della montagna friulana, set da tutti invidiato”.

Da
parte sua Colautti ha apprezzato il “taglio” dato al nuovo corso
di Innova FVG ed ha ribadito che su molte questioni, da tempo
richiamate dalla Cisl Alto Friuli, c’è piena condivisione:
“dal sostegno alla creatività dei giovani alla necessità
di sgravi Irap a fasce territoriali per le imprese sino a giungere ad
una politica di marchi territoriali che esaltino le specializzazioni
di queste terre – ha puntualizzato il segretario cislino –
opportunità da sfruttare ce n’è parecchie e si tratta
ora di mettere a profitto quanto proposto e progettato. Tutti
dobbiamo lavorare sulla stessa lunghezza d’onda – ha concluso –
come si sta facendo per esempio con il tavolo “2020”
promosso
presso la Comunità montana della Carnia che ha già
visto diversi incontri tra tutti i portatori d’interesse del
territorio”.