MONTAGNA- Spazi per la nascita del “distretto dell’Ict”

Ci sono spazi e opportunità da cogliere per dare vita al “distretto dell’Ict”, in cui far convergere il laboratorio della microelettronica pervasiva e un centro servizi specifico in grado di rispondere alle esigenze delle aziende montane attive nel settore dell’elettronica. E’ questa la sintesi dell’indagine di Agemont, condotta e presentata da Alessio Nardini dell’Agemont, sulle pmi insediate in provincia di Udine e Pordenone che ha evidenziato, fra le altre cose, le esigenze delle realtà del settore e le aree di criticità delle imprese (dal reperimento del personale qualificato, alla forte concorrenza, al potere contrattuale clienti e fornitori, al reperimento delle risorse finanziarie fino alla difficoltà di innovare tecnologicamente). L’indagine si innesta nella promozione del progetto filiera Ict il cui scopo è la creazione di un centro servizi specifico per le aziende dell’elettronica e dell’Ict. Il progetto, che avrà durata triennale, ha già ricevuto un finanziamento regionale di 250mila euro all’anno.
“Gli obiettivi del progetto – ha indicato, nel corso della presentazione, il presidente di Agemont, Alberto Felice De Toni – sono quelli rivolti alla promozione sul territorio della filiera, all’aumento della cooperazione fra università e imprese e alla creazione di un centro servizi specifico per il settore Ict”.
I risultati dell’indagine, che ha voluto analizzare le caratteristiche del comparto, identificare i servizi più importanti e raccogliere le proposte delle imprese coinvolgendo 22 aziende delle provincia di Udine e Pordenone, attive nel settore della microelettronica, hanno evidenziato come il settore sia strategico per i futuri assetti tecnologici: “Il comparto è significativo – ha aggiunto De Toni – e potrebbe essere valorizzato anche dalla creazione del distretto Ict che ha due catalizzatori: il laboratorio di microelettronica pervasiva e il centro servizi”. Il laboratorio di microelettronica pervasiva, va visto, infatti, anche nell’ottica delle previsioni di sviluppo dell’Ict, come ha indicato Antonio Abramo del Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Gestionale e Meccanica dell’ateneo udinese che ha illustrato come tali previsioni tendono a convergere verso lo scenario della distribuzione nel tessuto sociale di tecnologie microelettroniche di elaborazione e comunicazione. “La presenza industriale nel settore – ha indicato – è considerata strategica per la determinazione dei futuri assetti tecnologici mondiali e la creazione di un laboratorio misto università-impresa presso Agemont appare una risposta adeguata alle esigenze di ricerca e sviluppo previste per le suddette tecnologie. Il territorio regionale può senza dubbio trarre vantaggio dalla creazione di un tale laboratorio, sia nei termini dell’apertura di nuovi mercati, per quanto riguarda le attività imprenditoriali esistenti, che per quanto attiene alla creazione di nuova imprenditoria”.
Le aziende intervistate hanno segnalato, inoltre, le loro maggiori esigenze che vanno dal reclutamento del personale, all’accesso ai finanziamenti pubblici, alle ricerche di mercato, ai corsi di formazione fino al monitoraggio tecnologico di processo all’assistenza per la brevettazione e per lo start up. L’ipotesi di creazione di un centro servizi – che potrebbe trovare ubicazione in Agemont – è apparso utile per dare risposte a queste esigenze.
Nel corso della presentazione sono, poi, state illustrate alcune proposte di Gioacchino Nardin e di Giovanni Gambin relative, rispettivamente, ad un consorzio per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e alla realizzazione di un desing center per la progettazione di semiconduttori.