TARVISIO: In Val Canale l’Ufficio ambiente dell’Ue per i paesi dell’est?

Potrebbe divenire realta’ la
proposta che l’assessore regionale all’Ambiente Paolo Ciani ha
presentato a Bruxelles ai responsabili della direzione generale
Ambiente ed Allargamento della Commissione europea allo scopo di
istituire a Tarvisio un ufficio di coordinamento per lo Sviluppo
Sostenibile – tra Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Slovenia –
dedicato ai Paesi in preadesione all’Europa comunitaria.

L’idea, illustrata dall’assessore al vicecapo di Gabinetto del
commissario all’Ambiente, Margot Wallstroem, ed ai responsabili
per la cooperazione con le Nazioni Terze e le relazioni
interistituzionali della direzione Ambiente, Ian Clark e Pia
Bucella, nonché a Sergio Vecchi, amministratore dei servizi
informativi della direzione Allargamento, a’ quella di una
struttura stabile a Tarvisio, con eventuali uffici di raccordo
anche nelle vicine Slovenia e Carinzia, quale sede di confronto,
di formazione e di approfondimento per tutte le tematiche
ambientali che i Paesi del Centro-Est Europa devono affrontare
nel loro approccio legislativo e tecnico alle norme comunitarie
sullo sviluppo sostenibile.

La proposta, che dopo l’apprezzamento ottenuto in questi giorni
la Regione dovra’ formulare compiutamente per presentarla in modo
ufficiale alle autorita’ di Bruxelles, trova sostegno nel ruolo
che l’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia, ha indicato
Ciani, ha svolto in questo settore negli ultimi anni, con
numerose azioni di informazione, educazione e formazione
ambientale rivolte ai vicini partner regionali dell’Est ma anche
in considerazione del suo ruolo geopolitico, strategicamente
proiettato verso l’area danubiano-balcanica.

In questa prospettiva si colloca anche la presenza del Friuli
Venezia Giulia accanto a Piemonte e Liguria, confermata
dall’assessore Ciani, nel nucleo di quelle Regioni italiane che
andranno ad aderire al costituendo network europeo per le
politiche ambientali, che la direzione generale Ue per l’Ambiente
sta sviluppando in queste settimane nella capitale belga.

Secondo le autorita’ comunitarie si dovra’ trattare di una
”task-force” informale e snella, per offrire all’Unione europea
un nuovo tipo di collaborazione, soprattutto ma non solo
consultiva, vista da un’angolazione – quella appunto regionale –
che Bruxelles ancora non ha valutato.