ALTA VAL TAGLIAMENTO: Monitorata la zona del “Passo della Morte”

Il movimento franoso che interessa la zona del
Passo della morte nell’Alta Carnia, in comune di Forni di Sopra,
sarà monitorato costantemente dalla Protezione civile.

L’assessore regionale all’Ambiente Paolo Ciani ha infatti firmato
stamane a Udine una convenzione con l’Autorità di bacino,
rappresentata dal Segretario generale Antonio Rusconi, e con il
Cnr di Padova (ha apposto la sigla Sandro Silvano) per attivare
un sistema di controllo che trasmetterà alla sala operativa di
Palmanova in tempo reale i dati relativi alla situazione della
frana.

Come ha evidenziato Ciani “i movimenti franosi in Italia, e più
in generale il dissesto idrogeologico, sono divenuti un fenomeno
rilevante e la Regione ritiene essenziale per la sicurezza della
comunità e del territorio porre le condizioni più favorevoli
affinché siano evitate situazioni di rischio”.

“Monitorare una frana come quella del Passo della Morte – ha
aggiunto – consentirà all’Amministrazione di predisporre gli
interventi necessari a evitare situazioni di pericolo per
l’incolumità delle persone ma anche di limitare il più possibile
gli effetti su una vasta area dell’eventuale movimento di
terreno”.

Movimento, ha specificato il direttore regionale della Protezione
Civile Guglielmo Berlasso, che presenta caratteristiche
rilevanti, è stato riscontrato inizialmente dai tecnici dell’Anas
nel corso dei lavori per la realizzazione di una galleria sulla
strada statale 52 “Carnica” e interessa un volume complessivo di
terreno che va dai 95 ai 115 milioni di metri cubi.

L’area interessata, per una superficie complessiva di circa 280
ha, è stata suddivisa dai tecnici in due zone.

Quella che presenta una superficie di 500 mila metri quadrati,
una larghezza di circa 500 metri, una profondità di 30 ed un
volume di 15 milioni di metri cubi è oggetto di uno studio e sarà
posta sotto controllo costante mediante sistemi laser, Gps, tubi
inclinometrici. I dati raccolti, che terranno conto della
situazione idrometeorologica dell’area, saranno trasmessi in
tempo reale alla sala operativa della Protezione civile di
Palmanova.

L’altra zona ha una larghezza di 2.000 metri, un’estensione di
800 mila metri quadrati, una profondità stimata di 30 metri.

Una volta avviato il monitoraggio, per il quale la Regione e
l’Autorità di bacino hanno stanziato entrambe circa 300 mila euro
e che si protrarrà per due anni, si passerà all’analisi dei
fenomeni di scorrimento per stabilire eventuali interventi.