PALUZZA: Olimpiadi, Giorgio Di Centa a caccia di una medaglia

«Questa deve essere la mia Olimpiade. Ho l’età giusta e non posso sapere dove sarò fra quattro anni, a Torino 2006». Giorgio Di Centa sa che Salt Lake City potrebbe essere il momento più importante della sua carriera e non vuole farsi trovare impreparato. A Nagano, nel ’98, era il più giovane del gruppo e per questo motivo di sputò una sola gara – la 30 km – nella quale conquistò un ottimo ottavo posto. Ora però non si accontenta di una prova, ma punta al podi o e per farlo la strada meno complicata è l’inserimento nella staffetta: «Ma non sarà facile perché siamo in sei per quattro posti – conferma il ventinovenne carabiniere di Paluzza – Io però farò di tutto affinchè i tecnici puntino su di me, è un’occasione troppo importante». La sensazione è che tre posti siano stati assegnati a May, Zorzi e Piller Cottrer; resta un quarto, con Fauner, Valbusa e appunto Di Centa in lizza. Per “di ritto di anzianità” il sappadi no parte in leggero vantaggio, ma ovviamente saranno le gare che precederanno la 4×10 km (in programma il 17 febbraio) a stabilire chi si troverà nello stato di forma migliore. Di Centa sarà certamente al via nella Gundersen (14 febbraio), probabilmente nella 15 km (12 febbraio) e nella 50 km conclusiva (23 febbraio); se sarà escluso dalla staffetta, parteciperà alla Sprint (19 febbraio), specialità che l’ha visto salire anche sul podi o di Coppa del Mondo.

«Sono abbastanza soddi sfatto dello stato di forma raggiunto anche se mi auguro di essere al top solo nell’immedi ata vigilia delle gare – di ce – Il mio obiettivo, staffetta a parte, è di migliorare l’ottavo posto di Nagano. Di fficile pensare a qualcosa in più, ma sognare non costa nulla». Salt Lake City significa Stati Uniti ed è di fficile di menticare ciò che è accaduto dall’11 settembre ad oggi: «Non nego che un certo timore permane anche se la situazione appare pienamente sotto controllo. Certo, dopo l’attentato il primo pensiero era stato di rinunciare alla trasferta. Comunque è assodato che non saremo tranquillissimi».

Intanto qualcuno comincia già a spulciare gli albi d’oro per scoprire quanti fratelli siano riusciti a portare a casa medaglie alle Olimpiadi . Manuela Di Centa il suo dovere l’ha pienamente fatto, ora l’ingresso nella storia è affidato all’ormai ex “Di centino”. E chissà che i grandi cinque cerchi olimpici che, a otto anni di di stanza sono ancora ben visibili all’ingresso di Paluzza, non possano tornare utili. (di Bruno Tavosanis, da Il Gazzettino)