BURGO, LA PROVINCIA RISPONDE ALLE ACCUSE DI MARTINI

“Da decenni il vero “assente” è Antonio Martini che conosce tutti i problemi che ruotano attorno alla cartiera da almeno trent’anni, da quando cioè cominciò a fare l’amministratore. Da Martini, quindi, non accettiamo alcun tipo di lezione”.

Assessori e consiglieri provinciali rappresentanti dell’area montana rispediscono così, dritta al mittente, ogni insinuazione sulla latitanza della Provincia nella vicenda dei sigilli alla Burgo.

Renato Carlantoni, vicepresidente dell’ente, Vittorio Caroli, assessore alla Montagna, e Fabio D’Andrea, presidente del consiglio e sindaco di Rigolato, assicurano dunque di avere contatti quotidiani e continui con gli amministratori regionali e locali e con i responsabili della cartiera dal giorno dell’avvio del provvedimento giudiziario.

Senza considerare, poi, “che mentre Martini era impegnato a fare presenza alla manifestazione dei lavoratori della Burgo, in una sorta di atteggiamento tra il demagogico e il populista – spiegano Caroli e D’Andrea -, noi eravamo in sede provinciale prima in commissione ambiente e poi in giunta, concentrati sui passi da compiere per risolvere la situazione”.

Il presidente del consiglio provinciale si spinge ancora oltre, definendo l’atteggiamento di Martini tipico di coloro che si stanno impegnando in campagna elettorale.

“Ritengo che non sia proprio il caso strumentalizzare la situazione – chiarisce D’Andrea -. Mettersi in mostra durante una manifestazione non rientra nel nostro concetto di impegno per il lavoro, anche perché se così fosse potremmo affermare che il presidente Tondo e l’assessore Ciani, ad esempio, assenti al raduno perché impegnati a risolvere la questione, non sono interessati al destino della Carnia, come affermato da Martini in riferimento alla nostra assenza”.

I rappresentanti in Provincia dell’area montana, dunque, non accettano alcuna maldicenza sul loro operato da parte del presidente del consiglio regionale, “anche perché – spiega Caroli – Martini fa politica da una trentina d’anni prima in consiglio comunale a Tolmezzo, poi in Provincia e ora in Regione. Eppure, da amministratore, sembra adottare sistemi che tendono a scaricare le responsabilità su altri, trascurando il proprio ruolo”.

Un’assenza, dunque, “sul campo, ma non di fatto”, sottolineano gli assessori.

“Tempo fa – ricorda Carlantoni – mi trovai a un’inaugurazione a Resia con Martini che, nel proprio intervento, lanciò accuse sullo stato della viabilità della zona, situazione che conoscevo benissimo e che per essere risolta attendeva un finanziamento regionale. Questo racconto serve a dimostrare come il presidente del consiglio regionale sia molto efficace nel fare proclami dimenticandosi però troppo spesso di avere un ruolo determinante in Regione. Martini quindi dovrebbe capire di non essere un cittadino qualsiasi – conclude Carlantoni -, ma un amministratore. E magari uno di quelli che divengono maggiormente utili nel momento in cui smettono i panni da campagna elettorale”.