TOLMEZZO: Il calcio a 5 rischia di sparire

Si sta chiudendo la stagione più incolore nella storia dell’associazione calcio a 5 Tolmezzo. Protagonista assoluta da sette anni del Friuli Collinare, la squadra carnica ha pagato a caro prezzo l’impossibilità di disputare le partite in casa, al palazzetto dello sport di via Aldo Moro: “Siamo stati costretti a trasferirci in un campo privato di Gemona, con ovvia levitazione dei costi- dice il presidente Giancarlo Benzo- Abbiamo speso circa un migliaio di euro per disputare sedici partite, una cifra decisamente superiore rispetto a quella pagata negli anni precedenti”. Non basta: “In pratica non ci siamo mai potuti allenare ed infatti, soprattutto negli scontri diretti con le squadre più forti del campionato di Eccellenza, siamo sempre calati nei secondi tempi propriò perché eravamo carenti nella preparazione atletica”. I motivi dell’allontanamento dal palazzetto sono noti: “La Provincia, proprietaria dell’impianto, ha stilato un regolamento che nega la possibilità di giocare a calcio- afferma Benzo- Il Comune si era adoperato per trovare una soluzione. L’assessore allo sport Dario Zearo ha cercato un dialogo con la Provincia, ottenendo la possibilità di concessione di un nulla osta legato però ad una condizione, l’effettuazione di alcuni lavori di adeguamento e protezione di corpi illuminanti per un importo di poco superiore ai 6.000 euro”. L’opera è a carico del Comune, i soldi sono stati erogati ma i lavori non sono stati ancora eseguiti; la speranza del sodalizio tolmezzino è che siano eseguiti entro l’estate, per poter così rientrare in autunno nell’impianto di casa. In caso contrario le conseguenze sono immaginabili: “Non credo che potremo permetterci un altro campionato in trasferta- dice Benzo- Fortunatamente quest’anno il nostro sponsor, il Bar Zarabara, ci ha sostenuto nonostante una visibilità decisamente ridotta. Non so se lo stesso accadrà il prossimo anno. Ricordo inoltre che nella passata stagione avevamo speso tre milioni di lire in attività promozionali proprio per avvicinare i carnici al nostro sport. I frutti dovevamo raccoglierli quest’anno ed invece tutto il lavoro effettuato è andato perduto”. (di Bruno Tavosanis, da Il Gazzettino)