MOGGIO- Ermolli, la Provincia risponde all’appello

La Provincia di Udine risponde all’appello lanciato dai lavoratori della cartiera di Moggio Udinese, da qualche giorno in assemblea permanente in municipio. Il vicepresidente Renato Carlantoni ha fatto visita alle maestranze appostate in sala consigliare, portando la propria solidarietà personale “come cittadino di queste valli”, e istituzionale, come rappresentante di Palazzo Belgrado. Un incontro che ha consentito di soddisfare concretamente alcune richieste dei lavoratori. La Provincia di Udine, infatti, come confermato anche dal presidente Marzio Strassoldo e compatibilmente con le proprie competenze, si è messa a disposizione delle maestranze della cartiera. Nello specifico Carlantoni ha assicurato che Palazzo Belgrado firmerà il documento congiunto realizzato dal comune e dai lavoratori per essere presentato al tribunale di Milano. “Ci impegneremo inoltre – ha aggiunto il vicepresidente provinciale – per attuare anche a Moggio le stesse agevolazioni messe a disposizione degli operai delle acciaierie Weissenfels di Fusine e dei dipendenti dell’autoporto di San Leopoldo. In caso di fallimento infatti, porteremo gli uffici del lavoro in cartiera: le maestranze non saranno quindi costrette a spostarsi, ma saranno gli impiegati provinciali a venire a Moggio”. Carlantoni ha poi garantito il sostegno della provincia anche per la copertura delle spese di trasferimento dei lavoratori fino a Milano, attraverso il noleggio di un pulmino o di una corriera. “Siamo inoltre disposti – ha spiegato ancora il vicepresidente provinciale – a soddisfare un’altra richiesta pervenuta dal presidio del municipio: forniremo infatti ai dipendenti della cartiera un’assistenza legale, mettendo a disposizione per le consulenze un dirigente degli uffici di Tolmezzo”.
“E’ necessario fare tutto il possibile per far ripartire la produzione della cartiera – ha commentato Carlantoni – offrendo in questo modo ai 220 lavoratori la possibilità di continuare a vivere in queste valli, che dal 1991, a causa dell’entrata in vigore del trattato di Schengen, hanno già perso il 43% della loro popolazione residente. Arrivati a questo punto – ha concluso – fa un certo effetto pensare che cinque anni fa c’era stato un incontro con la proprietà della Ermolli, che chiedeva alla Provincia di intervenire per un miglioramento della viabilità in vista di un ampliamento della cartiera. Dopo qualche anno ci stiamo dando da fare, purtroppo non per un allargamento ma per la sopravvivenza della cartiera”.