COMEGLIANS- Spese sanitarie, chiesta modifica parametri

Rivisitare i parametri dei riparti della spesa a carico dei Comuni per l’assistenza dei servizi sociali da parte dell’Ass n.3 “Alto Friuli”. La proposta, inviata ai sindaci carnici e ai rappresentanti della zona in Regione, arriva da Comeglians, comune che deve sempre lotta con un bilancio asfittico. Come spiegano il sindaco Flavio De Antoni e l’assessore Nicoletta De Antoni, a tutt’oggi la spesa viene calcolata utilizzando i seguenti parametri: 50% utenza, 30% popolazione residente, 20% territorio. L’obiettivo, invece, è di esprimere i criteri percentuali che la Regione di norma utilizza per i trasferimenti di spesa verso i Comuni e cioé 75% popolazione residente e 25% territorio. “La nostra proposta prevede di togliere l’utenza dai parametri per il riparto della spesa, come accade per Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale- spiegano gli amministratori di Comeglians-. D’altra parte anche la legge 328/00 fa riferimento al godimento dei diritti politici di uguaglianza, segnando il passaggio da una concezione di “assistenza” intesa come “beneficenza”, ad un modo di guardare ai cittadini come titolari di diritto di uguaglianza”. Con la scelta di eliminare l’utenza, perciò, verrebbe salvaguardato proprio il diritto di uguaglianza fra gli utenti dei diversi comuni, evitando di costringere quelli più piccoli, alle prese con sempre maggiori difficoltà di gestione e con un aumento sensibile della popolazione anziana, a dover negare i servizi per questioni di bilancio. “Nel sistema attuale vengono penalizzati i Comuni che hanno più casi di assistenza e quindi devono garantire i servizi alla popolazione- aggiungono sindaco e assessore-. Inutile, perciò, predicare continuamente di favorire la permanenza dell’anziano nel proprio contesto familiare e sociale se lo sforzo in questo senso viene vanificato da costi insostenibili”. Il riparto delle spese proposto da Comeglians richiede uno sforzo di solidarietà da parte dei comuni con maggiore popolazione, senza però penalizzarli eccessivamente: “Però è anche vero che i criteri adottati dalla Regione per gran parte dei trasferimenti fanno riferimento alla popolazione residente e all’estensione territoriale- aggiungono i due De Antoni-. Perciò la maggior parte di questi comuni beneficia di maggiori disponibilità di bilancio”. E’ stata predisposta anche una simulazione delle spese, con Tolmezzo che si ritroverebbe a pagare quasi 16 mila euro in più (arrivando a oltre 222 mila), così come Villa Santina, che passerebbe da 33 mila a quasi 49 euro. Spese accresciute di oltre 5 mila euro anche per Arta Terme, Enemonzo, Paluzza, Paularo, Socchieve e Sutrio. I maggiori beneficiari, invece, sarebbero proprio Comeglians (che ridurrebbe a metà la spesa, passando da 33 mila a 17 mila euro) e Prato Carnico (da 52 mila a 36 mila), ma anche Ampezzo, Zuglio, Forni di Sotto e Forni Avoltri.

(di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino)