SOCCHIEVE- Il convegno di Caprizi

Come coniugare uno sviluppo
economico compatibile con la sicurezza e la conservazione degli
equilibri naturali del Tagliamento? A questa domanda hanno
cercato di dare risposta amministratori e studiosi di ambiente e
pianificazione territoriale convenuti sabato pomeriggio a Caprizi
di Socchieve per partecipare alla conferenza “Un futuro per il
Tagliamento, insieme per un progetto integrato”.

L’iniziativa, che rientra nella tre giorni “Tagliamento
acquambiente” dedicata al fiume simbolo del Friuli e uno dei più
rappresentativi dell’arco alpino, è stata organizzata in primis
da “Assieme per il Tagliamento”, “Pas (Per altre strade)”,WWF,
Comune di Socchieve e vede anche il patrocinio del ministero
dell’Ambiente e della Regione Friuli Venezia Giulia.

Inoltre, hanno aderito 34 Comuni rivieraschi (dai monti al mare)
a testimonianza che c’è un “filo azzurro” che unisce diverse
realtà  e comunità , nella salvaguardia e nell’intelligente
sfruttamento di questo fiume.

In apertura, il sindaco di Socchieve, Luciano Mazzolini, ha
ricordato che Caprizi è il simbolo dell’intervento dell’uomo
sulla natura, dove il Tagliamento è stato oggetto negli anni ’60
di uno sbarramento per fini idroelettrici, modificando l’ambiente
e lasciando a valle un greto asciutto e sassoso. “Non siamo
contrari allo sfruttamento purché avvenga secondo i canoni del
minimo deflusso vitale”.

Nelle relazioni successive, seguite con attenzione dall’assessore
regionale alla Montagna Enzo Marsilio, Franca Pradetto
dell’associazione Assieme per il Tagliamento ha chiesto una
maggiore attenzione per questo ecosistema; Andrea Ferrara,
consulente e portavoce del ministro dell’Ambiente Pecorario
Scanio ha ribadito la contrarietà  alle “casse di espansione”;
Bruno Maiolini, ecologo, ha affermato che, in generale, oggi
stiamo alterando troppo i deflussi; per Cristina Micheloni,
agronoma, ci vuole una gestione responsabile dell’acqua in
agricoltura; Franco Todini, docente universitario, ha insistito
sulla necessità  di verificare l’impatto sull’intera asta del
fiume prima di procedere all’eventuale realizzazione delle “casse
di espansione”; Alfredo Caielli dell’Autorità  di Bacino ha
ricordato che la Regione sta lavorando al Piano di tutela delle
acque che prevede interventi strutturali (opere) e non
strutturali (norme). Sono pure intervenuti Stefano Lenzi di WWF
Italia e Giorgio Pineschi del ministero dell’Ambiente.

Nel dibattito che è seguito il consigliere regionale Paolo Menis
ha posto l’accento sul fatto che la contestazione contro le
casse di espansione si sta trasformando in proposta “perché
riesce a coinvolgere e responsabilizzare tutti, dai monti al
mare. Qualcosa si dovrà  fare ma bisognerà  partire dalla
progettazione”.

In forza di un Progetto transnazionale finanziato da fondi
Comunitari, la Regione – ha ricordato Pierpaolo Suber del
Servizio Montagna dell’assessorato regionale – punta alla
realizzazione di una Consulta per la gestione congiunta, da parte
dei soggetti interessati, dell’asta montana del Tagliamento. Il
passo successivo riguarda la creazione di una “Riserva della
biosfera”.

Tra i presenti anche i consiglieri regionali Antonio Martini,
Renzo Petris, e Giancarlo Tonutti.

La manifestazione iniziata ieri con la partenza della marcia
“Gente di mare, gente di fiume” (partita da Ragogna, passando per
Caprizi, raggiungerà  domani le sorgenti del Tagliamento al Passo
della Mauria), si chiuderà  domani a Caprizi con una grande festa
sul greto del fiume denominata “Acqua e musica”.