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Tolmezzo, i consiglieri di opposizione intervengono sul “caso” della Variante di Betania

I sei consiglieri comunali di opposizione di Tolmezzo, Gabriele Moser, Francesco Martini, Francesco Brollo, Marco Craighero, Fabiola De Martino e Alice Marchi, firmatari della mozione di censura avverso la condotta politica e amministrativa tenuta dell’assessore Valentino Del Fabbro sulla vicenda riguardante la variante di Betania n. 120 al P.R.G.C., adottata dal Consiglio comunale il 30 dicembre 2024, esprimono il proprio giudizio sulla composizione della vicenda.

“L’epilogo, forse, poteva essere prevedibile, il lungo e ambiguo comportamento della maggioranza a cui siamo stati costretti ad assistere certamente no! – scrivono in una nota -. La nostra mozione di censura avverso l’operato dell’assessore Del Fabbro è stato un atto dovuto in relazione al carattere pubblico della tematica e al ruolo rivestito dal Consiglio comunale. Compete, infatti, all’opposizione vigilare sull’agire di chi governa e, a volte, come già accaduto in passato, è necessario anche far uso di questo strumento. Ma difficilmente, in confronti politici pubblici, si realizza una strategia difensiva tanto dissennata da parte dell’amministrazione: dall’iniziale azione del Sindaco che, nella seduta del 3 aprile scorso, ordinò la segretazione della discussione e fece sgombrare, con l’ausilio della forza di polizia locale, il pubblico dall’aula consiliare, financo alla discussione sull’esame finale, avvenuta il 16 giugno, turbata da intimidazioni di carattere giudiziario, neppure tanto velate, che l’assessore Del Fabbro ha riservato all’opposizione. Respingiamo al mittente, in quanto irricevibili e inaccettabili in un dibattito democratico nella massima assise cittadina, gli atteggiamenti di chi, non avendo argomenti sostanziali per difendersi nel merito della vicenda, tenta di intimorire l’avversario politico con pretese di iniziative legali”.

“Siamo sempre stati convinti, come ha sostenuto anche il servizio regionale nel parere da noi richiesto, che il conflitto tra la posizione personale dell’assessore e quella della maggioranza di cui fa parte, denunciato nella mozione, dovesse essere dibattuto trasparentemente, alla luce del sole e a porte aperte perché non sussisteva alcun motivo di censura e non si ravvisavano profili ingiuriosi nei confronti di alcuno”.

“Resta prioritario il diritto dei cittadini di conoscere perché un assessore, ancorché portatore di interessi privatistici legittimi, ostacoli con comportamenti individuali la programmazione della Giunta di cui fa parte e del Consiglio comunale ritenendo che un’opera di urbanizzazione primaria, una strada, debba realizzarsi su proprietà fondiarie private a Betania in contrasto con la pianificazione generale medesima, peraltro già adottata, e, oltretutto, non più conforme alle esigenze della popolazione e della comunità”.

“Abbiamo sempre agito approfondendo la materia anche con la consulenza giuridico-amministrativa di esperti al solo scopo di segnalare e rendere trasparente una vicenda d’interesse per tutta la cittadinanza”.

“È nostro compito, verso tutti i cittadini di Tolmezzo a cui rispondiamo esclusivamente, svolgere il ruolo di oppositori con attenzione denunciando, sempre in sede politica, qualsivoglia comportamento che non sia unicamente orientato all’interesse della collettività”.

“Siamo sdegnati e profondamente rammaricati dall’agire di questa maggioranza. Tale modo di amministrare e di fare politica, che non ci ha mai appartenuto, denota alquanto disinteresse verso la cosa pubblica e, più che colpire noi, nuoce a tutta la comunità tolmezzina”.

“I cittadini trarranno le dovute considerazioni. Ora, finalmente, il nostro lavoro potrà concentrarsi sulla sostanza urbanistica della vicenda: dobbiamo dotare Betania dello strumento edificatorio più adeguato alle esigenze insediative della comunità. Dobbiamo giungere all’approvazione della variante n. 120 al P.R.G.C. di Tolmezzo nel più breve tempo possibile e, a nostro parere, senza apportare sostanziali stravolgimenti che diano corso a richieste assolutamente non più aderenti alle istanze urbanistiche attuali e alle necessità demografiche dell’abitato di Betania”, concludono i consiglieri.