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Tolmezzo, Gabriele Moser: «L’amministrazione Vicentini ignora le consulte frazionali»

«L’Amministrazione guidata dal sindaco Roberto Vicentini ha violato l’articolo 63, comma 4, dello Statuto della Città di Tolmezzo e l’articolo 21, comma 1, del Regolamento per il funzionamento delle Consulte frazionali». Lo dice Gabriele Moser, consigliere comunale del gruppo di opposizione Tolmezzo Futura.

«Entrambe le disposizioni prevedono l’obbligo annuale, in capo al sindaco, di convocare la conferenza degli organi rappresentativi delle comunità periferiche al fine di acquisire le indicazioni in vista della predisposizione del bilancio di previsione – spiega Moser -. Quanto accaduto durante la redazione del bilancio di previsione 2026–2028 è di una gravità inaudita e rappresenta l’ennesima conferma di una gestione amministrativa che denota evidenti segni di incapacità e disorganizzazione. Al termine di un anno, segnato da scelte politiche discutibili, dissidi interni senza precedenti, disinteresse verso la cura della cosa pubblica e totale distanza dai cittadini, l’inadeguatezza di questa Amministrazione appare ormai lampante e non più giustificabile».

«Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, in occasione della discussione del bilancio previsionale, ho chiesto esplicitamente all’assessore al bilancio Laura D’Orlando se l’adempimento previsto da Statuto e Regolamento fosse stato rispettato – continua l’esponente della minoranza -. Purtroppo, ho dovuto prendere atto della conferma di una violazione che già sospettavo. Ancora più grave è stato constatare che, nella maggioranza, regnasse un disorientamento generale: nessuno sembrava conoscere l’esistenza di tale obbligo normativo. Com’è possibile che una Giunta che governa la città da quasi quattro anni ed è composta anche da amministratori che in passato sedevano all’opposizione, ignori disposizioni così fondamentali? La risposta è semplice: emerge nuovamente un atteggiamento di indifferente sciatteria, superficialità e totale disinteresse verso le funzioni istituzionali che il primo cittadino e i componenti dell’esecutivo dovrebbero svolgere esclusivamente al servizio della comunità».

«Quanto accaduto dimostra una profonda mancanza di considerazione nei confronti delle frazioni e delle comunità periferiche del comune, da parte del sindaco, dell’assessore Laura D’Orlando e del neoassessore alle frazioni Matteo Muser, il quale solo pochi mesi fa, al momento del suo insediamento, dichiarava a mezzo stampa di voler lavorare in sinergia con le consulte per rilanciare l’azione amministrativa – dice ancora Moser -. Questa situazione è particolarmente preoccupante perché l’incontro annuale con le consulte frazionali non rappresenta un mero adempimento formale, ma un momento essenziale di ascolto, confronto e sintesi delle esigenze dei territori periferici, che dovrebbero trovare adeguata programmazione e copertura nel bilancio comunale. L’impressione, invece, è che per questa Amministrazione i cittadini delle frazioni siano considerati di serie B».

«Insieme ai colleghi dell’opposizione, stiamo valutando con i nostri consulenti giuridico-amministrativi se questo grave vizio procedurale sia tale da compromettere la validità della deliberazione di bilancio. In ogni caso, il dato politico è chiaro e incontrovertibile – aggiunge il consigliere di Tolmezzo Futura -. Ho sempre sostenuto che i borghi periferici e le comunità che li abitano rappresentino una straordinaria ricchezza socio-territoriale, capace di generare benefici per l’intero Comune. Le frazioni, cuore pulsante della Carnia più autentica, se ascoltate e valorizzate, potrebbero costituire un vero valore aggiunto per Tolmezzo».

«Purtroppo, per questa Amministrazione le frazioni sembrano essere soltanto un problema da gestire in fretta, senza visione, senza risorse e senza rispetto – conclude Moser -. Come opposizione siamo seriamente preoccupati perché il protrarsi di queste inadempienze, ormai da quasi quattro anni, rischia di rendere irreversibili i danni prodotti. I fatti, da tempo, parlano chiaro. E continuano a darci ragione».