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Tolmezzo, a “Rinascita in Fattoria” coinvolte 30 persone con disabilità

Dare da mangiare a un cavallo o a un coniglio. Accarezzare una pecora, giocare con un cane o anche passeggiare con un emu. Raccogliere e tagliare la verdura dell’orto, costruire una candela con la cera d’api e perfino costruire uno spaventapasseri. Sono state tante e diverse le esperienze vissute negli oltre quaranta laboratori del progetto “Rinascita in Fattoria”, iniziato nel giugno scorso e terminato martedì 21 ottobre con una festa presso la Comunità di Rinascita di Tolmezzo. Al progetto hanno partecipato circa 30 persone con disabilità, ospiti del servizio residenziale e del centro diurno gestiti dalla cooperativa sociale, insieme a un gruppetto di bambini seguiti dal suo servizio di terapia occupazionale. 

“I benefici delle esperienze sono stati superiori alle attese – ha detto aprendo la festa Alessandro Collavino, presidente della Comunità di Rinascita –. Nei giorni successivi alle uscite tornavano spesso i racconti dell’esperienza vissuta, e anche chi non è in grado di verbalizzare comunicava a modo suo il benessere provato”.
Durante la mattinata sono stati mostrati brevi video delle aziende visitate, con i racconti dei protagonisti e delle fattorie coinvolte, a volte interrotti da sincera emozione.
“Anche per noi è stato significativo ospitarvi – ha testimoniato Caterina Pillinini, titolare de La Gallinella saggia di Cavazzo –. Speriamo sia l’inizio di un percorso che continuerà, io vi aspetto volentieri”

Dopo di lei hanno portato un saluto Agata Gridel della fattoria didattica “Il Bearç” di Ovaro, Romina Silverio de “L’allegra fattoria” di Caneva, Stefania Tassotti e Iginia De Crignis dell’associazione sportiva “Equestre pineta” di Villa Santina, Nedi D’Orlando del centro cinofilo “L’orma del cane” di Caneva ed Emiliano Maroncelli apicoltore di Cavazzo. Nelle esperienze estive sono state coinvolte inoltre le fattorie “La Pecora Nera” di Ovaro, “Le piccole canaglie” di Malborghetto e “Il rifugio dei folletti” di Chiusaforte.

Insieme ad ospiti e operatori coinvolti nel progetto, la festa ha visto presenti diversi familiari e un rappresentante della Comunità di Montagna della Carnia, e si è conclusa con un pranzo comune. “E’ importante ricordarci che siamo un tutt’uno noi, chi ci sta accanto e la natura che ci ospita – ha sottolineato nelle conclusioni Roberto Baita, educatore che ha accompagnato come esperto esterno il progetto –. Da soli non riusciremmo a sopravvivere, questo ci insegna la terra”

Il progetto Rinascita in Fattoria è stato reso possibile dal contributo fondamentale della Fondazione Friuli, oltre che dal sostegno di due raccolte fondi private promosse da An Bepo Cafè di Esemon di Sopra e dal Circolo burraco Udine.

Sul canale YouTube della Comunità di Rinascita si possono vedere i video-racconti delle uscite curati da Gigi Fasolino.