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VIDEO – A Tolmezzo un’estate nel segno della cultura

Tradizioni, mestieri antichi, arte, usanze popolari e una forte identità linguistica. Il territorio della Carnia, da sempre, produce cultura. È un elemento distintivo di queste terre, così ricche di fascino, storia e bellezze naturali tutte da scoprire. Ed è proprio la Cultura al centro dell’azione strategica dell’Amministrazione comunale della Città di Tolmezzo, come dimostrato questa mattina nel corso della conferenza stampa tenutasi nella sede della Regione alla presenza del Vicepresidente e Assessore regionale alla Cultura e Sport Mario Anzil.

Cuore dell’incontro: la presentazione congiunta della nuova mostra estiva di tanti volti, a cura di Giovanna Durì, che sarà allestita a Palazzo Frisacco (11 giugno – 26 ottobre 2025) e della terza edizione del Festival Tolmezzo Vie dei Libri (13-15 giugno 2025, con due eventi in anteprima giovedì 12 giugno), a cura di Fondazione Pordenonelegge.it per la direzione artistica di Gian Mario Villalta.

“Da qualche anno, il Comune di Tolmezzo ha scelto di puntare proprio sulla Cultura per attrarre nuovi visitatori e promuovere la crescita economica, la coesione sociale e il rilancio della cittadina. Una politica culturale con una precisa visione a lungo termine, che parte dalla sinergia con gli operatori locali e le istituzioni: una rete che si rafforza e che si impegna, con continuità, per promuovere un’offerta culturale di qualità per il territorio e per chi viene da fuori. Due sono le direttrici di questo percorso: da un lato, dare spazio alle associazioni, alle realtà e alle espressioni locali; dall’altro, investire sui grandi eventi e su progetti espositivi di alto profilo, che possano avere eco su tutto il territorio nazionale. Il tutto grazie al prezioso e fondamentale supporto, in primis, della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e di PromoTurismoFVG. Un ringraziamento che estendo anche a molte altre realtà sul territorio che credono in questi eventi e che ci sono sempre state vicine con il proprio contributo come il Consorzio BIM Tagliamento, la Comunità di Montagna della Carnia, la Fondazione Friuli e Carnia Industrial Park” ha sottolineato Laura D’Orlando, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Tolmezzo.

“Il titolo della mostra che oggi viene presentata “di tanti volti” incarna pienamente la pluralità e la polifonia della cultura che la regione sostiene e vuol stimolare. Congiuntamente il festival letterario “Tolmezzo vie dei libri” rafforza la variegata cultura transfrontaliera di cui la nostra Regione può vantarsi; una cultura che unisce le diverse peculiarità del territorio creando un caleidoscopio armonioso di intrecci culturali. Tali singole iniziative che condividono un percorso congiunto valorizzano gli investimenti regionali sulla cultura e quindi a nome della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e in particolare dell’assessorato che dirigo ringrazio il Comune di Tolmezzo nella persona del Vicesindaco e Assessore alla cultura, Laura D’Orlando, la Fondazione Museo Carnico delle Arti Popolari Michele Gortani nella persona della Presidente, Aurelia Bubisutti, e la Fondazione Pordenonelegge.it nella persona del direttore artistico Gian Mario Villalta e degli altri suoi rappresentanti, per l’impegno e la determinazione nel profondere la cultura regionale propriamente intesa e tutti coloro che rendono possibile la realizzazione di questa mostra e di questo festival” ha concluso Anzil.

Un primo tassello è stato messo nel 2023 con il coinvolgimento della Fondazione Pordenonelegge.it e la realizzazione di “Tolmezzo Vie dei Libri”, festival letterario che quest’anno giunge alla terza edizione, forte di una formula che ha calamitato migliaia di persone nel fine settimane letterario degli eventi 2023 e 2024, includendo nel cartellone accanto agli incontri una proposta di visite, passeggiate, eventi spettacolari e degustazioni, e che ha soprattutto puntato al coinvolgimento attivo della comunità, delle associazioni, istituzioni e realtà culturali che operano sul territorio, in modo da restituire, a “specchio”, uno spaccato dell’impegno che quotidianamente anima Tolmezzo nel corso dell’anno. Un Festival, quindi, nato per raccontare -attraverso i libri, e le voci di protagonisti e “osservatori” nazionali e locali – i temi della montagna e del suo futuro, le tradizioni e il patrimonio di paesaggio, storia e cultura delle “Terre Alte” della Carnia.

IL PROGRAMMA DI TOLMEZZO VIE DEI LIBRI

SULLE ORME DI DANTE E LE ANTEPRIME DELLE VIE DEI LIBRI

Novità dell’edizione 2025 di Tolmezzo Vie dei Libri è l’impronta transnazionale: il festival sarà infatti tappa del “Progetto Dante Interreg” e il nome del Sommo Poeta si salderà a un percorso portante, ispirando una serie di eventi nati per promuovere l’uso della lingua slovena e italiana attraverso l’interconnessione di percorsi culturali capaci di generare un’innovativa proposta di turismo letterario. Grazie al progetto DANTE, co-finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021 – 2027, il festival si arricchisce di un messaggio che ispira il dialogo tra culture, promuovendo la conoscenza reciproca e la comunicazione, nella salvaguardia delle tradizioni nazionali, L’attenzione di Dante alle vive parlate “materne” e la sua dedizione ai valori dell’alta letteratura suggeriscono un’attenzione ampia e capillare alla realtà linguistica e alla produzione letteraria di questi due territori limitrofi: le narrazioni degli ospiti sloveni avranno risposta nella ricognizione della poesia e della realtà linguistica regionale al di qua del confine. Approfondimenti sul sito  www.ita-slo.eu/it/dante

Giovedì 12 giugno alle 17, nella sala consiliare del Municipio di Tolmezzo il primo evento di anteprima del festival si inserisce proprio in questo progetto: “Nel segno di Dante: tra il Friuli Venezia Giulia e la valle dell’Alto Isonzo” vedrà protagonista Oldino Cernoia, rettore-dirigente scolastico in Italia e all’estero e amministratore di enti pubblici, per un viaggio emozionante attraverso la lingua, alla riscoperta della Divina Commedia trascritta nel 1466  da Nicolò Claricini, custodita dalla Fondazione de Claricini Dornpacher di Bottenicco di Moimacco (Ud).  Nota come “codex Claricinensis”, è questa l’unica trascrizione sicuramente realizzata in Friuli e uno dei più antichi codici danteschi.  Il progetto Dante vedrà poi approdare a Tolmezzo gli autori sloveni Goran Vojnovič , Sebastjan Pregelj e  Aleš Šteger con i loro nuovi romanzi, e accoglierà, sabato 14 giugno (ore 10, Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani”) le riflessioni di Gian Mario Villalta e del docente di filologia e linguistica romanza Gabriele Zanello intorno alla poesia del secondo Novecento in Friuli, sulle tracce “della pantera di Dante” nel De Vulgari Eloquentia.  Uno spunto, questo, che animerà anche la performance a due voci di Flavio Santi e William Cisilino intitolata “Dante ce fastu? Non lo sai che… le buone ragioni per amare la lingua friulana”, in programma domenica 15 giugno, alle 17, all’Hotel Roma: qui la pantera dantesca diventa metafora della forza di una lingua millenaria come il friulano.

Nella serata di giovedì 12 giugno, l’appuntamento per il secondo evento-anteprima è al Cinema David alle 20: riflettori sul governatore del Veneto, Luca Zaia, per un dialogo ispirato dal suo recentissimo saggio “Autonomia. La rivoluzione necessaria” (Marsilio), che l’autore sfoglierà in dialogo con il vicedirettore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini: un’occasione per parlare, in maniera semplice e diretta, di autonomia e dei principi che l’hanno ispirata, di quella che Luca Zaia da sempre definisce «la madre di tutte le riforme».

IL CARTELLONE DI TOLMEZZO VIE DEI LIBRI

VENERDÌ 13 GIUGNO

Il cartellone di Tolmezzo Vie dei Libri si inaugura venerdì 13 giugno, alle 18.30 al Cinema David, con il giornalista Beppe Severgnini che, in dialogo con la curatrice di pordenonelegge Valentina Gasparet, presenterà il suo ultimo saggio “Socrate, Agata e il futuro. L’arte di invecchiare con filosofia” (Rizzoli). Acuto osservatore dell’umanità, Severgnini riflette sulla vecchiaia, sul futuro e sul filo sottile ma cruciale che lega le generazioni di tutti i tempi. Uno sguardo su grandi temi come la solitudine, la cura delle parole, il fallimento, la pazienza e l’importanza di continuare a interrogarsi, ricordando sempre di usare il migliore antiruggine: l’ironia. Alle 20.30, sempre al Cinema David l’attesa è per Walter Veltroni e il suo recentissimo “Iris, la libertà” (Rizzoli), accolto da poco al Salone del Libro di Torino: presentato da Gian Mario Villalta, Veltroni racconterà la storia della partigiana Iris Versari, la ribelle dai capelli ricci e folti, fotografata sorridente sotto un cappello in stile Borsalino, che a soli 21 anni, il 18 agosto 1944, si toglie la vita sparandosi, per consentire ai compagni di sfuggire alla milizia nazifascista. Un libro-monologo dedicato alla giovane medaglia d’oro della Resistenza e, attraverso la sua, a tante storie ancora poco conosciute.

La giornata inaugurale si apre alle 10 nella Casa di Riposo della Carnia, con gli alunni della scuola Gianfrancesco da Tolmezzo, che incontreranno gli ospiti della residenza per leggere poesie, fiabe e racconti. Si prosegue alle 14 con la visita guidata al Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani”, “Cose parlanti per il racconto di una comunità di montagna: la Carnia”: un viaggio alla scoperta di un territorio e delle sue peculiarità in collaborazione con l’Associazione della Carnia Amici del Musei e dell’Arte (partenza dal Sottoportico del Museo Carnico). Alle 15.45, sempre al Museo Carnico, ecco “La musica del quotidiano”: 15 minuti con l’Associazione Musicale della Carnia.  Il festival propone poi le mostre che animeranno la città durante la rassegna: alle 16, sempre al Museo Carnico, si inaugura “Terre e fili per realizzare trame d’arte”, omaggio all’arte del merletto con Amabile Dassi, Rosanna Squecco e Anna Maria Turchetti; alle 16.30. a Palazzo Frisacco (sala Cussigh), gli scatti degli studenti dedicati alla montagna nati per il concorso di fotoreportage promosso dal Circolo Fotografico Carnico e dall’Istituto Fermo Solari.  Alle 19, al Museo di Elminto-Valle dell’Isonzo Slovenia, un incontro che esplora le buone pratiche per un turismo letterario sostenibile e transfrontaliero, che si misura col  tema del confine tra cultura, storia, paesaggio e società: ne parleranno la studiosa Luisa Battistig,  il direttore del Museo Tomin Tadej Koren, la funzionaria del Comune di Tolmezzo Giulia Coradazzi,  la politologa Mara Černic, lo storico Aleksej Kalc,  Branjko Medves proprietario di un agriturismo al confine e il filosofo Aljaž Škrlep, moderati dallo storico Marko Klavora.

Gran finale alle 21.45 in piazza XX Settembre, con l’incontro tra parole e musica affidato a Johnson Righeira che, intervistato dal produttore e musicista tolmezzino Mattia Del Moro, parlerà di un genere musicale che segnò gli anni Ottanta: “Italodisco” sarà un viaggio attraverso un genere nato proprio con il celebre autore di ”Vamos a la playa” e “L’estate sta finendo”; per ritrovare delle sonorità che ancora oggi non smettono di attirare l’attenzione e di essere ballate, e non solo nei revival.

SABATO 14 GIUGNO

La giornata di sabato 14 giugno sarà motore di storie, racconti ed esperienze legati al territorio. A partire da due firme importanti della scena letteraria slovena, Goran Vojnovič e Sebastjan Pregelj. Il primo aprirà il cartellone degli incontri alle 11, nella Sala Centro Servizi Museali: esploso sulla scena letteraria nel 2008 con il romanzo d’esordio “Cefurji Raus!” grazie al quale ha vinto il premio Kresnik, Vojnovič presenta il suo ultimo lavoro, “All’ombra del fico” (Keller ed.) anche questo vincitore del Kresnik, in dialogo con la studiosa Margherita Coccolo. Un romanzo che rimarca il talento narrativo e la profondità di scrittura dell’autore: una saga familiare che si estende per tre generazioni, dal secondo dopoguerra ai primi decenni del Duemila, dopo la fine delle guerre jugoslave. Anche Sebastjan Pregelj si misura con la difficile storia della sua terra in “Il giorno in cui finì l’estate” (Bottega Errante) presentato dal poeta Michele Obit alle 15.30 nella sala Centro Servizi Museali. Un romanzo che racconta la fine di un’era: l’idea della Jugoslavia unita, una nazione multiculturale formata da popoli differenti e con tradizioni diverse. Allo stesso tempo, il disfacimento della Jugoslavia coincide con la fine della giovinezza di Jan, il protagonista del libro.

Il coraggio silenzioso delle donne friulane nella Seconda Guerra mondiale è al centro del romanzo, fresco di stampa con presentazione al Salone del Libro di Torino, della narratrice e critica dell’arte Raffaella Cargnelutti, attesa alle 11.30, nel Salone Albergo Roma: in dialogo con Gian Mario Villalta, Cargnelutti racconterà “L’altra guerra” (Mursia), un libro tratto da una storia vera che dà voce a un coro di voci femminili messe a tacere ma che oggi finalmente possono parlare. Dora, Rita, Miriam e Margherita pregano in silenzio, cercano cibo nei paesi vicini, si prendono cura degli altri anche quando hanno perso tutto.

Da non perdere, alle 14, la visita guidata del centro storico in collaborazione con l’associazione della Carnia Amici del Musei e dell’arte: seguendo il corso della roggia, dimore, chiese, epigrafi e toponimi narrano la città nel suo sviluppo dal Medioevo alla contemporaneità (partenza dal Sottoportico del Museo Carnico).

Sempre sabato 15 giugno, tanti appuntamenti per sfogliare storie e racconti in compagnia degli autori. Alle 17, al Salone Albergo RomaBeatrice Salvioni trasporterà il lettore nell’Italia fascista con “La Malacarne” (Einaudi), proseguendo così la storia de “La Malnata” (Einaudi, 2023), Salvioni racconta una storia di guerra, di amicizia profonda e di crescita di due donne che chiedono riscatto da quello che la società esige e soprattutto dal peso delle parole. Alle 18.30, al Cinema David, spazio al più famoso graphic designer d’Italia, Riccardo Falcinelli che, interrogato dallo scrittore e curatore di Pordenonelegge Alberto Garlini, presenta la nuova opera-mondo, “Visus. Storie del volto dall’antichità ai selfie” (Einaudi). L’incontro è un evento collaterale della mostra Di tanti volti, curata da Giovanna Durì e promossa dal Comune di Tolmezzo, che si inaugura mercoledì 11 giugno a Palazzo Frisacco, dove resterà visitabile fino al 26 ottobre: il pubblico di Tolmezzo Vie dei Libri avrà così la possibilità di visitarla, proprio nei giorni del festival. La cifra di Falcinelli è la sua capacità di ricomporre mondi dotandoli di senso, di leggere il presente partendo dal passato e viceversa: così ci guida fra dipinti rinascimentali, e barocchi, fototessere, schemi, fumetti, pubblicità, fermoimmagini di film, vasi, riviste, teste di cera, cartoni animati, produzioni dell’AI, caricature, copertine di libri.

Dopo oltre vent’anni di impegno sul fronte delle tossicodipendenze, il musicista-educatore Marco Anzovino, chitarrista e percussionista nella band del fratello Remo, racconterà (ore 20.30 Salone Alberto Roma), in dialogo con la studiosa Martina Spollero, la sua esperienza di lavoro nella comunità terapeutica Villa Renata al Lido di Venezia: nel suo nuovissimo lavoro appena pubblicato da Bottega dell’Immagine, “I ragazzi della strada accanto”, Anzovino aiuta a riflettere sui comportamenti a rischio messi in atto da tanti adolescenti e spiega come oggi sia cambiata la tossicodipendenza. “Ho vissuto emozioni così potenti da destabilizzarmi – spiega l’autore – mi sono calato nella complessità dell’esistenza così profondamente da non sentirmi migliore di nessuno”.

La seconda giornata di Tolmezzo Vie del Libri si chiude sempre in musica, dalle 21.45 in piazza XX Settembre: si parte con “Biancoscuro live”, prima collaborazione tra il rapper e cantautore friulano Doro Gjat e il dj triestino Dee Jay Park, un nuovissimo progetto che rende omaggio alle sonorità West Coast anni ’90 e Duemila. Alle 22 toccherà ai mitici Tazenda, in acustico con “A piedi nudi”: sul palco gli storici fondatori del gruppo Gigi Camedda e Gino Marielli, affiancati dalla nuova cantante Serena Carta Mantilla. In versione unplugged sfileranno i brani storici che hanno fatto apprezzare la band sin dal 1990. L’evento è parte degli appuntamenti di Folkest 2025 ed è stato realizzato in collaborazione con il Circolo dei Sardi Alto Friuli Tolmezzo.

DOMENICA 15 GIUGNO

La giornata conclusiva di Tolmezzo Vie dei libridomenica 15 giugno, si apre alle 10.45 al cinema David con l’Associazione Musicale della Carnia che propone “15 minuti: la musica del quotidiano”. A seguire, alle 11 sempre al cinema David, torna al festival la “cuoca sevatica” Eleonora Matarrese, protagonista dell’evento su “La Carnia: crocevia di conoscenza, tra erbe e cultura”. Dopo l’applaudita lezione dello scorso anno, la studiosa presenta ora gli sviluppi della propria ricerca sul manoscritto Voynich definito il “più misterioso del mondo”. Gli elementi che caratterizzano l’opera si ritrovano tutti nel Friuli di ieri e di oggi, e la relatrice descriverà dettagliatamente questo percorso, traducendo il manoscritto in pubblico per la prima volta al mondo, con riferimento al famoso erbario stampato Gart der Gesundheit conservato al Museo Etnografico Gortani di Tolmezzo, e ad erbari locali del Triveneto (in collaborazione con Museo Carnico). Alle 11, nella Sala Centro Servizi Museali, l’autore e critico friulano Renzo Brollo, presentato dallo scrittore triestino Pietro Spirito, racconterà una grande impresa quasi sconosciuta, “Gli acquanauti” (Bottega Errante): nel 1969, mentre l’umanità metteva piede sulla Luna, un gruppo di pionieri cercava di conquistare il fondo di un lago. Per settimane dodici uomini hanno vissuto in tre moduli abitativi subacquei, spingendosi oltre i limiti dell’immaginazione. C’è poi un altro viaggio d’acqua, stavolta lungo il Volga: è quello dello scrittore e giornalista Marzio G. Mian che in “Volga blues. Viaggio nel cuore della Russia” (Feltrinelli) si addentra per 6000 km nella pancia, nel cuore e nell’anima della Russia, seguendo il fiume totemico del popolo russo in dialogo con la traduttrice Laura Pagliara (ore 11.30, Hotel Roma). Al festival farà tappa anche Paolo Chiarino, uno dei pionieri dell’Ice Swimming, fra i pochissimi ad aver nuotato sia al Polo Nord che al Polo Sud: il racconto appassionato delle sue nuotate affiora in “Una vita presa a bracciate” (Solferino), presentato in dialogo con lo scrittore Pietro Spirito alle 15.30 nel Salone dell’Hotel Roma. Fra gli incontri domenicali, da non perdere lo sguardo “emozionale” dedicato alla Slovenia del poeta, scrittore e traduttore Aleš Šteger (ore 15.30 Sala Centro Servizi Museali): il suo ultimo saggio, “In Slovenia: viaggio attraverso i cinque sensi” (Bottega Errante) è un itinerario sentimentale che svela le tante anime della giovane Slovenia, da scoprire e testare sul campo per conoscere e apprezzare un Paese ricco di fascino e suggestioni.  La storia torna protagonista del festival, con il nuovissimo libro “Le verità pericolose(Gaspari ed) delle autrici friulane Daniela Galeazzi e Giuseppina Minchella (ore 17 Sala Centro Servizi Museali): focalizzando l’attenzione su temi come il fascismo al confine italiano-orientale, il colonialismo e la guerra d’Etiopia, il romanzo propone una riflessione sulla violenza e le ingiustizie legate a quel periodo.

Tanti gli spunti legati al territorio, alla sua lingua e alle sue bellezze: la performance a due voci di Flavio Santi, fresco autore di “L’autunno del sultano” (Solferino) e di William Cisilino che in “Dante “ce fastu?” non lo sai che… le buone ragioni per amare la lingua friulana” (ore 17, Hotel Roma), partono dalla leggenda medievale della pantera narrata da Dante in De Vulgari Eloquentia per domandarsi come una lingua possa diventare opera d’arte e di civiltà. Un evento in collaborazione con ARLEF, Agenzia regionale per la Lingua Friulana. Alle 17.30 la passeggiata guidata “Via Oscura, Torre Reithemberg, Torre Picotta”, un percorso lungo il tracciato medievale che coniuga storia e natura per offrire anche una vista spettacolare sulla città e le valli della Carnia (partenza da piazza XX Settembre davanti al municipio).

A suggellare il festival, domenica 15 giugno al Cinema David alle 19.30, sarà una delle personalità più rilevanti della scena culturale contemporanea, lo storico Carlo Ginzburg, in dialogo con l’antropologo Gian Paolo Gri sui temi del suo lavoro “La lettera uccide” (Adelphi), una raccolta di saggi che riflette sulla costruzione del pensiero umano. Consapevole che “il libro di cui hai bisogno si trova accanto a quello che cerchi”, come insegna Aby Warburg, Carlo Ginzburg accosta personalità come Montaigne e Spinoza, Di Martino e Bloch, Paolo di Tarso e Agostino, in un incessante dialogo aperto tra di loro e tra loro e sé stesso. «La lettera uccide, lo spirito dà vita» disse Paolo di Tarso: ma «uccide», «dà vita» sono metafore che non vanno prese alla lettera. Ad esse si può rispondere con un’altra metafora: la lettera uccide chi la ignora.

TOLMEZZO VIE DEI LIBRI, #BORDERLESS E COMUNITARIO

Tolmezzo Vie dei libri 2025 sarà l’occasione per approfondire il rapporto con la montagna, le Terre Alte e i suoi confini: ecco allora le storie “di frontiera” nella valle dell’Isonzo in programma nel Museo di Tolmino (venerdì 13 giugno alle 19), un incontro che affronta il tema sotto molteplici punti di vista: culturale, storico, sociale e geografico, illustrando le buone pratiche nell’ottica di un turismo letterario sostenibile e transfrontaliero.  Le Terre Alte si metteranno in luce anche attraverso il proprio artigianato grazie alle meraviglie nate da merletto, tombolo e tessitura esposte nella mostra “Terre e fili per realizzare trame d’arte” in programma al Museo Carnico dal 13 giugno: un viaggio nelle trasparenze e nelle texture moderne ispirate alle ceramiche Dessi, in un progetto che verrà poi illustrato dalla corsista Rosanna Squecco e dalle docenti Anna Maria Turchetti e Amabile Dassi.

Il festival celebra una grande festa della cittadinanza attiva: molti appuntamenti nascono infatti con la collaborazione con scuole, Biblioteca civica, Amici dei Musei, Soroptimist Alto Friuli, Università della Terza Età del Gemonese, Università di Udine (dipartimento di Studi Umanistici), circolo dei Sardi Alto Friuli Tolmezzo, Bottega Errante, Agenzia regionale per la Lingua Friulana.  E per spaziare lungo i territori  delle Terre Alte, non potevano mancare gli itinerari in programma nei tre giorni del festival: dal Museo Carnico che svela il racconto della comunità montana, alle passeggiate seguendo il corso della roggia a caccia di dimore, chiese, epigrafi e toponimi che narrano la città dal Medioevo, e lungo il tracciato medievale della Via Oscura, che coniuga storia e natura e permette di  godere di una vista spettacolare,  dalla Torre Picotta, sulla città e le valli della Carnia.