Scontri a Udine: 2 arresti, 15 fogli di via, 11 feriti tra poliziotti e carabinieri
A seguito degli scontri avvenuti ieri sera al termine della manifestazione Pro Pal a Udine, sono state condotte in Questura 15 persone (tutti cittadini comunitari, tra cui 9 uomini e 6 donne) verso le quali è stato emesso un foglio di via dalla città. Per due di loro è anche scattato l’arresto: si tratta di un uomo accusato di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. È una persona già nota alle forze dell’ordine e, visti i precedenti, è stato portato in carcere. Una seconda persona è agli arresti domiciliari per resistenza a pubblico ufficiale. Lo ha reso noto all’ANSA il questore di Udine, Pasquale Antonio de Lorenzo.
Negli scontri si sono registrati 11 feriti tra il personale delle forze dell’ordine (10 poliziotti e un carabiniere); 6 poliziotti sono stati accompagnati al locale pronto soccorso, dove sono stati visitati: 4 hanno riportato prognosi per ferite lievi e 2 sono stati trattenuti in osservazione e dimessi stamani. Altri 4 poliziotti si sono rivolti oggi autonomamente all’ospedale di Latisana, dove sono attualmente in corso accertamenti del personale sanitario. Un carabiniere è stato medicato in strada per lievi escoriazioni. Il bilancio si somma a quello dei due giornalisti feriti, cui de Lorenzo ha portato la solidarietà delle forze dell’ordine.
Quanto alle attività all’interno dello stadio Friuli, nel corso della partita sono state segnalate circa 10 violazioni al regolamento d’uso per aver esposto la bandiera della Palestina, inoltre sono stati deferiti, in stato di libertà, due uomini e una donna. Nello specifico i due uomini hanno effettuato un’invasione di campo nel corso del match, prontamente bloccati dagli steward, mentre la donna, dopo aver invaso il campo da gioco, ha inveito con violenza nei confronti del personale di polizia: è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale.
Per i servizi di ordine e sicurezza pubblica svolti dall’11 al 15 ottobre sono stati impegnati un totale di circa 3000 uomini, di cui 1104 solo nella giornata della partita.
Intanto i difficili momenti di tensione verificatisi a Udine durante le manifestazioni pro-Palestina non hanno trovato impreparati i servizi sanitari, coordinati dalla Centrale Operativa Sores Fvg, diretta dal dottor Giulio Trillò, che aveva predisposto un piano operativo per l’emergenza, in coordinamento con la Prefettura, la Questura, il Comune di Udine, l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (Asufc) e la Croce Rossa Italiana, un dispositivo sanitario volto a garantire durante tutta la giornata il soccorso e la gestione di eventuali emergenze sanitarie.
In particolare, il piano attuato ha previsto la presenza di 70 fra medici, infermieri e soccorritori con 5 ambulanze allo stadio, nonché due ambulanze più dello standard per i soccorsi da prestare in città. La Sores, inoltre, aveva rafforzato il turno in centrale con un infermiere in più e aveva messo a disposizione due propri operatori allo stadio presso il Gruppo Operativo Sicurezza un operatore presso la Sala Operativa Interforze costituita presso la Questura e un operatore e il direttore Trillò in città pronti per ogni emergenza.
«Nel momento dei disordini – racconta il dottor Trillò – siamo passati alla gestione della situazione come evento complesso. Ciò ha voluto dire fermare momentaneamente le prestazioni per i codici bianchi e verdi, in modo da tener libere il maggior numero di ambulanze. In collaborazione con Sores, poi – continua il direttore della Centrale Operativa – l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale aveva rafforzato le ambulanze e predisposto quanto necessario per poter fronteggiare un eventuale maxi-afflusso di feriti che, per fortuna, si è rivelato contenuto. Tutta l’attività si è svolta in sinergia con la direzione medica Asufc, nonché con il direttore del dipartimento di emergenza, dottor Flavio Bassi, e il direttore del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Udine, dottor Fabio Malalan che erano entrambi presenti nel nosocomio. A posteriori – conclude Trillò –, possiamo dire con soddisfazione che, grazie al coinvolgimento e alla grande disponibilità di tutti gli attori coinvolti, ai quali va il mio personale ringraziamento, l’emergenza generata dai tafferugli è stata gestita al meglio, permettendo il soccorso tempestivo ed efficace di tutti i feriti».
