Salto triplo in primo piano nell’incontro di Majano
Tra le iniziative collaterali del 33° Trofeo giovanile internazionale “Città di Majano” di atletica leggera, in programma sabato 6 settembre, si è tenuto il convegno “Dal primo balzo al podio”. L’incontro era imperniato sulla metodologia di sviluppo del salto triplo giovanile ed il relatore è stato il professor Enrico Lazzarin, docente di scienze motorie, tecnico CONI e tecnico nazionale “specialista” FIDAL nel settore velocità ostacoli e salti, con oltre 40 anni di esperienza formativa. Tutto si è svolto nella sala convegni del sito storico culturale dell’Hospitaliere di San Giovanni di Gerusalemme, sito nella frazione majanese di San Tomaso.
Il relatore, dopo l’introduzione del presidente della Libertas Majano Luca Snaidero ed il saluto del sindaco Elisa Giulia De Sabbata e del presidente regionale della FIDAL Massimo Patriarca, ha brevemente illustrato le soddisfazioni che quest’anno i saltatori azzurri, con le prestazioni in ambito continentale, hanno dato al movimento dell’atletica leggera italiana.
Di seguito, in maniera chiara ed esauriente, ha spiegato ed illustrato le tematiche di studio sviluppate nel tempo relative alla preparazione fisico ed atletica del giovane saltatore.
Particolare interesse ha suscitato la parte tecnica attinente al salto triplo, disciplina complessa e stressante per il sistema muscolo-schelettrico. Attualmente i cambiamenti della preparazione tecnica sono passati dall’applicazione del gesto elastico esplosivo a quello che sfrutta la forza reattiva. Condizione importante nella fase di effettuazione dei balzi è il mantenimento di una postura corretta che è fondamentale per completare in modo ottimale la prova con salti efficaci. Nei giovani atleti va curata la fase di stacco e la fase del volo per predisporre ad un atterraggio con l’arto di appoggio corretto. La fase di volo del jump, dell’ultimo balzo sulla fossa, deve essere alla ricerca della massima estensione, con l’aiuto energico delle braccia, al fine di conservare il massimo della velocità e massimizzare i tempi di volo. La fase formativa del giovane deve essere imperniata sulla costruzione fisica, sul miglioramento tecnico ed alla ricerca dell’evoluzione prestativa. Fondamentale, nel creare un triplista, diventa la costruzione di un sistema rivolto al saltatore che comprenda la preparazione fisica, il gesto tecnico ed il contesto psicologico.
Presenti una ventina di tecnici del settore che alla fine hanno dialogato con il relatore su tematiche e metodi di lavoro per passare al teorico al pratico.
