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Ritorno Province in Fvg, secondo via libera dalla Camera al ddl di modifica dello Statuto speciale

“Il secondo via libera della Camera al ddl che modifica lo Statuto speciale del Friuli Venezia Giulia rappresenta un passaggio istituzionale di grande rilievo, che restituisce alla nostra Regione un assetto coerente con la sua storia e con il principio di autonomia responsabile. Siamo convinti che la reintroduzione delle Province possa contribuire all’istituzione di un modello amministrativo più equilibrato e vicino ai cittadini, fondato sulla collaborazione tra livelli di governo e sulla valorizzazione delle specificità territoriali”.
Lo ha detto il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, commentando l’ok da parte della Camera dei deputati alla proposta di legge costituzionale su ‘modifiche alla legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1, recante Statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia’. Il testo, già approvato in prima deliberazione da entrambe le Camere, passerà ora al Senato per l’ultima lettura.
Fedriga ha ringraziato i parlamentari del Friuli Venezia Giulia, “per l’impegno e la sensibilità dimostrati in tutte le fasi dell’iter parlamentare”, e il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, “per l’attenzione e la costante disponibilità al dialogo istituzionale”.

LE REAZIONI

ROBERTI L’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti ha parlato di “rettilineo finale in un percorso di ritorno alla normalità, che con ogni probabilità finirà entro febbraio e che vedrà modifiche sostanziali al nostro Statuto in grado di farci tornare ad essere una Regione organizzata in modo razionale, con livelli di governo definiti, servizi più efficienti per i cittadini, minori costi e maggior rappresentatività democratica. È fondamentale – ha aggiunto l’assessore – che le funzioni erogate ai cittadini vengano gestite da chi ne risponde attraverso il voto e da chi abbia un contatto diretto con la popolazione”.

MAZZOLINI Il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini dice: “È un passaggio fondamentale, perché il Friuli sarà ancora più rappresentato, e in particolare l’Alto Friuli e la Carnia avranno finalmente una voce istituzionale più forte”. Mazzolini ha sottolineato che il ritorno delle province significa dare maggior potere di rappresentanza ai territori, garantendo una gestione più vicina alle esigenze delle comunità locali. “Attendo con fiducia il passaggio finale al Senato, consapevole che questo passo renderà la nostra regione più forte e coesa”, ha concluso.

PELLEGRINO La consigliere regionale Serena Pellegrino, di Alleanza Verdi Sinistra, spiega: “La legge prevede principalmente il ripristino in regione Fvg delle province abolite nel 2016 e la riacquisizione degli incarichi al momento affidati agli Enti di decentramento regionali (Edr) che ne avevano assunto le deleghe. Voglio ricordare come le province siano contenitori sia politici che tecnici, in quanto sono enti locali con organi politici eletti democraticamente, ma hanno anche funzioni amministrative e tecniche ben definite. La giunta Serracchiani le soppresse in quanto negli anni erano state svuotate di tutte le loro peculiarità”. “La sfida che ci aspetta – ricorda la vicepresidente del Gruppo Misto – è pertanto quella di riempirle di contenuti, come la gestione di servizi e la pianificazione territoriale, ma ancora la gestione integrata dei servizi pubblici, dalle politiche ambientali e di trasporto pubblico alla programmazione dell’edilizia scolastica e al sostegno al tessuto culturale. Questa riforma ha un altro effetto, ovvero quello di permettere alla Regione di tornare ad essere il faro legislativo del territorio, lasciando agli organi periferici di Province e Comuni l’attività amministrativa che oggi la maggioranza regionale troppo spesso arroga e avoca a sé. Questa riforma rappresenta l’affermazione della buona politica con la suddivisione dei compiti onorando il principio di indipendenza dei territori”.

MORETTI “Il ripristino delle Province in Friuli Venezia Giulia, con il via libera della Camera, è un passo indietro che finirà per nuocere ai Comuni e sarà utile solo alla destra per la propria propaganda. Questo dà la misura delle priorità per la Maggioranza, mentre restano grossi nodi da sciogliere nella sanità sempre più in sofferenza o alla manifattura in cerca di un governo del sistema”. Lo afferma in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti. “Dopo aver cristallizzato e non aver fatto nulla in termini di organizzazione degli enti locali – rimarca Moretti -, non affrontando i problemi e le difficoltà dei Comuni (in particolare di quelli più piccoli), che in questi anni sono peggiorati, adesso la Destra pensa di offrire una falsa soluzione con il ritorno degli enti intermedi”. “Per una regione con 1,2 milioni di abitanti è sufficiente un sistema snello basato su due livelli, Regione e Comuni – conclude il dem – e non di nuovi livelli di governo elettivi. Comuni, cittadini e imprese in questi anni non si sono di certo accorti della mancanza delle Province: preferiremmo che si aiutassero di più i Comuni, alle prese con enormi problemi di personale. Così, invece, siamo fuori strada”.

BERNARDIS  “Il secondo, netto via libera della Camera alla riforma del nostro Statuto speciale segna l’avvicinamento decisivo al ripristino della normalità amministrativa in Friuli Venezia Giulia. Stiamo ponendo fine alla stagione dell’accentramento burocratico, restituendo finalmente ai territori quella rappresentanza democratica diretta che la fallimentare e ideologica riforma delle Uti aveva cancellato”. Lo dichiara, in una nota, il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga presidente) che, a proposito della approvazione alla Camera in seconda lettura della riforma dello Statuto speciale della Regione per la reintroduzione della Province, aggiunge: “Oggi si compie un atto di giustizia istituzionale e, soprattutto, di buonsenso, riportando l’amministrazione più vicina ai cittadini e alle loro reali esigenze. Respingiamo con fermezza le accuse di propaganda mosse dall’opposizione, poiché la vera propaganda è difendere lo status quo ignorando le richieste di efficienza che arrivano dai sindaci. Francamente – prosegue Bernardis – è sorprendente sentire il collega Moretti parlare di passo indietro, quando il vero nocumento per i Comuni, specialmente quelli più piccoli che lui cita, è stato causato proprio dall’attuale assetto. Le Province elettive non sono un livello di governo in più, bensì lo strumento necessario per gestire in modo efficiente e razionale funzioni complesse che oggi gravano o sui Comuni o sulla Regione”.

CABIBBO “L’approvazione alla Camera delle modifiche allo statuto del Friuli Venezia Giulia rappresenta un passaggio fondamentale verso il pieno ritorno delle Province. Si tratta di un passaggio finalizzato ad accrescere l’efficienza dell’assetto istituzionale e a restituire equilibrio al rapporto tra Regione e territori”. Così, in una nota, Andrea Cabibbo, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, nel rilevare che “il voto di Montecitorio riafferma anche un principio essenziale per Forza Italia, quello della sussidiarietà, che assegna ai diversi livelli di governo compiti e responsabilità in base alla loro prossimità ai cittadini. Restituire funzioni e competenze alle Province significa avvicinare le decisioni ai bisogni reali delle comunità locali, rafforzando la qualità e la tempestività dell’azione amministrativa”.  “Forza Italia guarda con favore a questo percorso di riforma, che riconosce il ruolo delle autonomie locali come cardine della democrazia e della buona amministrazione. Sorprende – conclude l’esponente regionale -, in realtà fino a un certo punto, invece, la contraddittorietà di una parte della Sinistra, che in Regione continua a votare contro la reintroduzione delle Province, mentre a Roma ne sostiene il ritorno, confermando di attraversare una lunga fase di smarrimento e confusione”.

CALLIGARIS “Con il voto di oggi alla Camera dei deputati, si fa un altro passo verso la reintroduzione delle Province nella Regione Friuli Venezia Giulia. Rappresenta una vittoria della buona politica e del principio di autonomia dei territori. Con il voto favorevole si conclude il percorso della riforma costituzionale alla Camera dei deputati. Un altro voto per chiudere definitivamente la stagione degli errori della riforma Serracchiani restituendo ai cittadini un livello istituzionale fondamentale per la programmazione, la pianificazione e la gestione dei servizi locali”. Così Antonio Calligaris, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, commenta in una nota l’approvazione della riforma che reintroduce le Province nell’ordinamento italiano. “Per il Friuli Venezia Giulia – prosegue Calligaris – si tratta di un riconoscimento politico e istituzionale importante. Le Province saranno nuovamente un punto di riferimento per i Comuni e un presidio di coordinamento per il territorio”. “La Lega – sottolinea il capogruppo – ha creduto fin dall’inizio nella necessità di restituire rappresentanza diretta ai territori, convinta che le decisioni più efficaci nascano dal confronto con chi vive e conosce i bisogni locali. È una riforma che parla di responsabilità, di identità e di coesione territoriale. In Friuli Venezia Giulia, dove la collaborazione tra Regione, Comuni ed enti locali è sempre stata un tratto distintivo, questo nuovo assetto potrà consolidare il modello di autonomia responsabile che da anni caratterizza l’azione del presidente Fedriga e della nostra Maggioranza”.