“Quando il silenzio pesa più della distanza”, l’appello delle donne Cisl dell’Alto Friuli
Il 25 novembre torna la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza che non può essere relegata al solo valore simbolico. In Italia, nel 2025, più di 50 donne sono state uccise: un dato drammatico che rappresenta solo una parte di una realtà molto più vasta, fatta di violenze psicologiche, economiche, molestie sul lavoro, isolamento e ricatti affettivi.
Anche l’Alto Friuli, con la sua struttura territoriale fatta di piccoli comuni e distanze importanti, non è immune da queste dinamiche. In contesti dove la rete dei servizi è meno capillare e dove la vita comunitaria può rendere più difficile denunciare, la violenza rischia di rimanere ancora più sommersa.
“La violenza non è un problema lontano: riguarda anche le nostre comunità, i nostri luoghi di lavoro, le nostre famiglie” dichiarano congiuntamente Piera Di Lenardo, Coordinatrice Donne CISL Alto Friuli, e Patrizia Ellero, Coordinatrice di Genere FNP Alto Friuli.
“Nel nostro territorio le donne devono affrontare barriere aggiuntive: la paura della denuncia, il timore del giudizio sociale, la solitudine, la carenza di servizi di prossimità. Per questo ogni gesto di attenzione e ogni rete di sostegno diventano ancora più fondamentali.”
“Contrastare la violenza significa costruire cultura, offrire educazione, riconoscere i segnali, restare presenti ogni giorno — non solo il 25 novembre. L’Alto Friuli deve poter essere un territorio in cui ogni donna si sente tutelata, rispettata e ascoltata” concludono Di Lenardo ed Ellero.
