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Primo semestre, occupazione in lieve calo in Fvg, ma cresce il lavoro dipendente

Nel primo semestre 2025 il numero di occupati in Friuli Venezia Giulia stimato dall’Istat è in media pari a 525.100 unità, 1.400 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-0,3%). La diminuzione osservata ha riguardato in misura maggiore la componente femminile (-1.200 su base annua, pari a -0,5%), mentre l’occupazione maschile risulta sostanzialmente stabile (-0,1%). Lo rende noto il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo, che ha rielaborato dati Istat. Il calo si è inoltre concentrato sul lavoro indipendente (-4.200 unità, pari a -4%), in quanto l’occupazione dipendente registra un apprezzabile aumento (+2.900 unità, pari a +0,7%). Si ricorda che il lavoro indipendente comprende: i lavoratori autonomi, i liberi professionisti, i collaboratori, i prestatori d’opera occasionali e gli imprenditori. Per quanto riguarda i settori, il risultato decisamente positivo dell’industria (+12.200 occupati su base annua) compensa il forte calo registrato nell’edilizia (-9.600 unità), che fa seguito al ridimensionamento dei generosi incentivi fiscali degli anni precedenti. Sono diminuiti anche gli occupati nel settore primario (-1.500 unità) e nel raggruppamento che include commercio, alberghi e ristoranti (-2.700 unità). Rimane, infine, praticamente invariato il numero di occupati nelle altre attività dei servizi.

Aumentano disoccupazione e inattività

Il tasso di occupazione regionale (calcolato nella fascia di età compresa tra 15 e 64 anni) nel secondo trimestre di quest’anno si è attestato al 68,4%, mantenendo un significativo divario di genere: 74,1% per i maschi contro il 62,6% delle femmine. Le persone in cerca di occupazione (tra 15 e 74 anni) sono 25.800 nel primo semestre 2025, in crescita di 2.600 unità su base annuale; l’incremento maggiore si osserva per la componente maschile (+2.000). È in lieve aumento anche il numero di uomini inattivi, ossia quelli che non lavorano e nemmeno sono attivamente alla ricerca di un nuovo impiego, con un’età compresa tra 15 e 64 anni (+2% su base annua, pari a 1.600 unità in più rispetto al primo semestre 2025).

È leggermente cresciuto il ricorso agli ammortizzatori sociali 

Nel periodo gennaio-giugno 2025 sono state autorizzate 8,1 milioni di ore di cassa integrazione guadagni, contro gli 8 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (+1,4%). Sono decisamente aumentate le ore relative agli interventi ordinari nella provincia isontina (+72,9% nel periodo in esame) e quelle di cassa integrazione straordinaria nel pordenonese (+132,2%,). Tali incrementi sono quasi completamente compensati dalle flessioni registrate nelle altre aree della regione.

Le aperture di partite Iva sono in calo

Sempre nella prima metà del 2025 il numero di aperture di partite Iva in regione è stato pari a 5.112, un dato inferiore del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-170 aperture); a livello nazionale si osserva una lieve crescita (+0,4%). L’area pordenonese e quella udinese presentano delle diminuzioni degne di nota (rispettivamente -7,4% e -4,9%), Trieste è l’unica ripartizione territoriale che registra un andamento sostanzialmente stabile (+0,6%, pari ad appena 7 unità in più), Gorizia evidenzia un incremento più sostenuto (+6,3%). Si ricorda che i dati statistici relativi alle aperture delle nuove partite Iva di imprese e professionisti sono quelli comunicati all’Amministrazione Finanziaria e memorizzati nelle banche dati dell’Anagrafe Tributaria. Le informazioni riguardanti le chiusure non vengono invece pubblicate perché non significative da un punto di vista economico, in quanto al momento della cessazione dell’attività spesso i contribuenti non adempiono all’obbligo di chiusura della partita Iva.