Mazzolini: «Più tutela e valore agli edifici tipici delle montagne friulane»
Il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini ha presentato oggi in Aula un emendamento al Disegno di Legge n. 36/XIII, approvato nell’ambito delle misure per il recupero e la riqualificazione del patrimonio immobiliare privato. L’emendamento introduce tra gli interventi ammessi anche il recupero di unità immobiliari situate in territori interamente montani, come stavoli e baite, riconosciute come edifici rappresentativi delle tipologie architettoniche tipiche delle zone alpine del Friuli Venezia Giulia.
“Con questo emendamento – spiega Mazzolini – vogliamo evitare che baite e stavoli vengano abbandonati o distrutti. Si tratta di immobili che rappresentano l’identità più autentica delle nostre montagne, con un valore storico e culturale insostituibile. Recuperarli significa non solo conservarli, ma restituirli alla vita, in una logica di presidio del territorio e contrasto allo spopolamento”.
Il Disegno di Legge n. 36 si muove in sintonia con la Direttiva (UE) 2024/1275 per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e ridurre le emissioni, attraverso un piano articolato di contributi destinati sia al recupero edilizio che all’efficientamento energetico. Il totale stanziato dalla Regione per il 2025 ammonta a 50 milioni di euro, suddivisi in 30 milioni per interventi edilizi e 20 milioni per interventi energetici.
“Valorizziamo ciò che esiste – sottolinea Mazzolini – senza consumare nuovo suolo. La casa è molto più di un bene materiale: è dignità, stabilità e radicamento. Favorire la ristrutturazione degli immobili privati, specie nelle aree montane, significa investire nella coesione sociale e nella rinascita delle comunità locali”.
Il disegno di legge prevede due linee contributive: contributi a graduatoria per manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione (per progetti non ancora avviati); contributi a sportello per l’efficientamento energetico (a fronte di spese già sostenute).
Sono inoltre previste misure di premialità per i giovani, i nuovi nuclei familiari, gli interventi in aree montane e periferiche, e per chi destina l’immobile ristrutturato alla locazione per almeno tre anni. È anche possibile, per chi si trova in condizioni di povertà energetica, richiedere un’anticipazione del contributo.
“Abbiamo voluto rendere il sistema accessibile e snello – conclude Mazzolini – estendendo la possibilità di intervento a privati, condomini, imprese e professionisti. Ma soprattutto abbiamo voluto ribadire una visione: la montagna non va abbandonata, ma abitata, vissuta, valorizzata. Il mio emendamento è un passo concreto in questa direzione”.