Manifestazione sanità Tolmezzo, gli organizzatori: «Esterrefatti dalle parole di Cacitti e Zearo»
In riferimento alle dichiarazioni dei responsabili locali di Forza Italia Luigi Cacitti e di Fratelli d’Italia Dario Zearo sulla manifestazione di lunedì scorso sotto la sede della Comunità di Montagna della Carnia a Tolmezzo (LEGGILE QUI), riceviamo e pubblichiamo la replica degli organizzatori.
Siamo esterrefatti. Lunedì centinaia di persone sono scese in piazza pretendendo chiarimenti sul destino della sanità in Carnia. “Cjargneles e Cjargnei” di varia provenienza, età, colore politico. Uno spaccato trasversale della società che in maniera determinata, ma pacifica, ha chiesto per ore un confronto. Confronto che è stato negato, non senza sottili provocazioni, dall’assessore regionale Riccardi.
Ieri un ex primo cittadino di Tolmezzo ed un ex vice sindaco hanno diffuso un comunicato, condannando calci e sputi verso l’autovettura dell’assessore, in procinto di andarsene dalla riunione. Atti che sarebbero avvenuti esattamente di fronte a Polizia di Stato, Polizia Locale e Carabinieri, che a quanto pare non hanno avuto alcunché da notificare, nonostante l’ottima visuale. Atti che molti presenti in piazza hanno testimoniato di non avere visto nei commenti dei vari articoli e post. Atti che vengono denunciati, di punto in bianco, a diversi giorni dall’evento. Atti a cui entrambi non possono aver assistito, non essendo stati presenti in loco.
Capiamo che l’ex vicepresidente della Regione voglia in qualche modo riabilitare la propria immagine dinnanzi ai cittadini della montagna, ma non è certo con questi goffi tentativi di sminuire il movimento popolare che potrà riprendere credito, anzi.
Capiamo meno come due politici locali tanto esperti, che tra l’altro hanno ricoperto ruoli così importanti a Tolmezzo, si prestino a fare da portavoce a queste accuse, mentre non li abbiamo sentiti esprimere alcun commento sull’esternalizzazione di parte dei servizi del pronto soccorso, sulla chiusura del servizi di chirurgia senologica, sul declassamento di ostetricia, ginecologia e pediatria, dell’ambulatorio di pneumologia, di dermatologia, delle mancate cure palliative sul territorio, dell’impiantologia di peace maker, sulla riduzione dei posti letto, ecc. Ad ogni modo, se esistono prove di atti violenti, le esibiscano e il movimento ne prenderà le distanze fermamente.
Lunedì di certo la situazione era tesa, ipotizziamo pure che qualcuno possa aver bussato sulla fiancata dell’auto di passaggio tra le due ali di folla (che, per la cronaca, si è aperta e ha lasciato immediatamente sfilare il veicolo, circondato dalle forze dell’ordine…), ma se il tema centrale della discussione sulla sanità in Carnia è un “vilipendio alla portiera”, signore e signori, scendere in piazza rimane più che motivato!
Sul tema intevengono anche i consiglieri comunali del gruppo Tolmezzo Futura – Centrosinistra Marco Craighero, Gabriele Moser e Alice Marchi. Anche in questo caso pubblichiamo le loro considerazioni.
Troviamo quanto meno stupefacente il fatto che esponenti politici locali come Dario Zearo e Luigi Cacitti assumano la difesa d’ufficio dell’Assessore regionale alla salute Riccardo Riccardi, facendo riferimento a una situazione, quella della manifestazione del 28 aprile scorso, in non erano neppure presenti. E, perciò, non è possibile comprendere su quale base possano esprimersi con tanta veemenza, se non al solo interesse di spostare l’attenzione dei cittadini dal vero centro della questione: le continue criticità a cui è sottoposta la sanità locale da parte della politica regionale.
Noi siamo i primi a stigmatizzare eventuali isolate forme di dissenso irrispettose. Riteniamo, infatti, che la protesta debba sempre essere civile e democratica e ci sentiamo di rimarcare il fatto che centinaia di persone si sono mobilitare pacificamente per esprimere il proprio disappunto e la propria esasperazione verso delle decisioni che continuano a penalizzare il nostro territorio. Con quei cittadini di Tolmezzo e della Carnia dovrebbero parlare Zearo e Cacitti, per conoscere i loro bisogni e capire le loro istanze, anziché risvegliarsi dal torpore solamente per ergersi a paladini del loro capo politico.
Negli anni abbiamo assistito a un impoverimento dei servizi e dell’offerta della sanità locale, da ultima la cessazione degli interventi di chirurgia senologica, e prima la cessazione di servizi quali la pneumologia, la dermatologia, la chirurgia vascolare, la riduzione di quello d’oculistica e la cessazione dell’attività di impianto di pacemaker, così come è un dato di fatto la riduzione dei posti letto in medicina e chirurgia. E un dato di fatto è l’attuale esternalizzazione di parte dei servizi del Pronto Soccorso, scelta che va a intaccare una struttura che funzionava nella sua organizzazione operativa e che numericamente era autosufficiente, per andare a supportare il centro udinese, depauperando ulteriormente la periferia.
Questi sono gli argomenti e le evidenze su cui vorremmo sentire la voce dei referenti della destra locale, su cui non abbiamo sentito dire nulla nel tempo, come peraltro non li abbiamo sentiti esprimersi sulle numerose questioni che attengono a Tolmezzo e alla Carnia. Fa specie dunque sentire le loro voci solo in questo caso, in quello che troviamo essere solo un maldestro tentativo di evitare di mantenere l’attenzione sui problemi concreti delle persone.
