L’opposizione di Tolmezzo: «Si confermano le forti tensioni interne nella maggioranza»
«Era nell’aria da settimane, ora è ufficiale, qualsivoglia implicazione è ormai scontata. Il disegno politico della maggioranza consiliare finalizzato esclusivamente a rimanere a galla sino a fine mandato è stato completato». Con queste parole i consiglieri di opposizione del Comune di Tolmezzo Francesco Brollo, Roberto Busolini, Marco Craighero, Fabiola De Martino, Alice Marchi, Francesco Martini e Gabriele Moser commentano all’unisono il subentro dell’assessore Gianalberto Riolino nell’ufficio di presidenza della Comunità di montagna della Carnia al posto di Laura D’Orlando e le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dall’interessato che evidenziano forti tensioni interne.
«Siamo sbigottiti – dichiara l’opposizione in una nota – che il sindaco Roberto Vicentini non abbia ritenuto di convocare alla riunione di giunta un suo assessore ufficialmente in carica e che lo stesso non venga nemmeno avvisato di un annullamento di seduta. Fatto scandaloso. Questo atteggiamento evidenzia platealmente la fibrillazione interna alla maggioranza ormai alle stelle. Riolino è davvero così ingombrante per il sindaco e la sua maggioranza che viene considerato già fuori dall’esecutivo».
«Ma che cosa unisce – si chiede la minoranza consiliare – la variante n. 120 al PRGC di Betania adottata quasi un anno fa e non ancora approvata, la sfiducia all’assessore Valentino Del Fabbro della scorsa estate, l’epurazione dell’assessore Mauro Migotti e la nuova nomina di Gianalberto Riolino in Comunità di montagna? È chiaro che tutti questi accadimenti, puntualmente da noi stigmatizzati, celano una situazione di forte tensione tra le componenti che sostengono il sindaco Vicentini».
«Le dimissioni di Laura D’Orlando dall’Ufficio di presidenza della Comunità di montagna – spiegano i consiglieri – sono state soltanto il fischio d’inizio dell’ennesima partita mal giocata da questa amministrazione, che sembra voler governare Tolmezzo al solo scopo di tutelare singoli interessi di partito e personali, cercando però di non farlo emergere».Â
«In periodo autunnale, – tuonano i consiglieri – quando le castagne scottano bisogna toglierle subito dal fuoco ed è evidente che la nomina di Riolino in Cdm è stato il modo per allontanare l’assessore all’urbanistica dalla giunta tolmezzina, dal momento che la posizione da lui tenuta in merito alla variante urbanistica di Betania sta spaccando la maggioranza da anni. Peccato che Riolino non abbia alcuna intenzione di dimettersi dall’esecutivo cittadino prima di aver portato a compimento la sua attività . Sorprende che più di qualcuno si aspetti, a cominciare dal sindaco, le automatiche dimissioni dell’assessore dalla giunta. Ancora una volta Vicentini, incapace di gestire la propria maggioranza, cede supinamente ai diktat imposti dai partiti che lo sostengono che, come Fratelli d’Italia, godono, a livello locale, di un limitato consenso ben al di sotto della media nazionale. Siamo sempre più convinti che Tolmezzo meriti un progetto alternativo composto da persone che amministrino con passione, interesse e competenza a esclusivo servizio della comunità ».
«Siamo basiti e amareggiati – concludono i consiglieri di opposizione – che questa amministrazione eluda ogni problema e rattoppi continuamente gli strappi spartendo incarichi e poltrone tra i propri assessori e consiglieri malcontenti mentre la cittadinanza è in attesa di atti importanti: per esempio l’approvazione della variante n.120 al PRGC di Betania e della n. 122 attesa dalla Comunità di montagna e dalla cartiera Mosaico per poter realizzare una centrale a biomassa e la rete di teleriscaldamento. Tutti importanti investimenti per il territorio tenuti in ostaggio, da tempo, per soli giochi di palazzo e di partito che alle ultime elezioni comunali non ha raggiunto nemmeno la doppia cifra. La maggioranza, sin dal suo insediamento, trascura la missione amministrativa per sposare quella degli interessi politici e partitico-personali».
I consiglieri annunciano la richiesta di una convocazione di un consiglio straordinario urgente per la discussione di ogni questione da troppo tempo aperta, a cominciare dalle varianti urbanistiche.
