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L’inaugurazione ha aperto l’edizione 2025 di “Gemona, formaggio… e dintorni”

“Il mestiere del casaro è un simbolo della nostra comunità, un patrimonio di saperi e valori che racconta chi siamo e che dobbiamo continuare a tramandare. Le latterie turnarie sono vere e proprie scuole di cooperazione e solidarietà, un modello virtuoso che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici”.
Lo ha affermato l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli, intervenendo all’inaugurazione della Festa del Formaggio di Gemona, tra gli appuntamenti più attesi dell’autunno friulano, assieme al sindaco Roberto Revelant e amministratori del territorio.
Per Zilli “una manifestazione che richiama sapori, profumi e antiche tradizioni legate a uno dei prodotti più rappresentativi del territorio, da secoli parte integrante delle abitudini alimentari e dell’economia locale: il formaggio e i prodotti caseari che lo accompagnano – ha osservato l’assessore – hanno segnato profondamente la storia dei nostri paesi e contribuito a scrivere la storia di intere generazioni. La lunga tradizione delle latterie turnarie affonda le radici in una cultura contadina che ci ha trasmesso valori di comunità e mutualità, espressione di un tempo in cui condivisione e aiuto reciproco erano le fondamenta del vivere quotidiano”.

La visita alla mostra

La rassegna gemonese, che valorizza la produzione casearia locale e la storica attività delle latterie turnarie, rende merito all’impegno dei numerosi volontari e delle associazioni che ogni anno ne garantiscono la crescita e il successo. Un’occasione anche per riflettere sull’importanza di custodire e rilanciare gli antichi mestieri, che rappresentano un pilastro dell’identità friulana e un’opportunità per i giovani di riscoprire il legame con la propria terra.
In occasione dell’apertura della manifestazione “Gemona, formaggio… e dintorni”, l’assessore Zilli ha visitato la mostra fotografica “Latte Mleko Milk” di Graziano Soravito, allestita negli spazi espositivi di piazza Municipio e promossa dall’Ecomuseo delle Acque del Gemonese.
L’esposizione, frutto di una lunga attività di documentazione svolta tra Friuli, Trentino, Veneto e Slovenia, racconta il mondo delle latterie turnarie alpine attraverso i volti, i gesti e gli strumenti dei casari, degli allevatori e dei malgari, offrendo un affascinante ritratto del valore sociale e culturale della produzione casearia.
“Questa esposizione – ha sottolineato Zilli – è molto più di una raccolta di fotografie: è un viaggio che unisce territori e persone attraverso il lavoro e la passione. Grazie alle immagini di Graziano Soravito emerge un mondo fatto di gesti sapienti, relazioni sincere e rispetto per la natura. Ringrazio l’Ecomuseo delle Acque e il presidente Polano per la dedizione con cui promuovono progetti capaci di tenere insieme memoria, cultura e sviluppo locale”.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 16 novembre, offrendo uno sguardo contemporaneo su un patrimonio che, pur radicato nella tradizione, continua a evolvere e a ispirare le nuove generazioni.

Sabato 8 e domenica 9 la manifestazione verrà seguita in diretta da Radio Studio Nord.