Juri Cisotti nominato miglior calciatore straniero 2025 della Romania
di BRUNO TAVOSANIS
Una gran bella soddisfazione per Juri Cisotti. Il trentaduenne di Tolmezzo, in forza al FCSB nella Superliga (il massimo campionato della Romania), è stato nominato “Calciatore Straniero dell’Anno 2025” dalla Gazeta Sporturilor, il principale e più antico quotidiano sportivo della Romania (paragonabile alla Gazzetta dello Sport in Italia).
Proponiamo alcuni passaggi dell’intervista rilasciata nell’occasione alla stessa GSP.
“Sono molto felice per questo premio. Significa che il mio lavoro è apprezzato. Ma il lavoro e il viaggio continuano, non voglio che finiscano qui”.
“Dedico il premio alla mia famiglia. Mia moglie è sempre stata al mio fianco, anche quando la mia vita da calciatore non era delle migliori. E, naturalmente, alla squadra e allo staff. E ringrazio il club per la fiducia che mi ha accordato”.
“Cerco di non leggere ciò che si scrive di me. Non è facile, ma ci provo. Se leggi ogni critica o ogni elogio, smetti di concentrarti sul lavoro in campo. Ma è normale che ti influenzino un po’. Ma questo fa parte della vita di un calciatore. Devi andare avanti e rimanere concentrato”.
“Il ruolo in cui mi trovo meglio è centrocampista o ala. Ma ogni posizione va bene, voglio aiutare la squadra a raggiungere un buon risultato, questa è la cosa più importante”.
“Penso di essere un giocatore utile per la squadra. Mi piace lavorare, correre e vincere i duelli. Se ho una buona giornata, magari posso segnare un gol o fare un passaggio decisivo. Credo che l’intelligenza di gioco e il fatto di impegnarmi molto siano i miei punti di forza”.
“Il mio punto debole è il fisico. Sono un po’ magro, ma a 32 anni, è rischioso iniziare a lavorare di più in questo senso. Vado in palestra, faccio molto stretching, mi preparo bene prima e dopo l’allenamento. Mi riposo molto, mangio quasi tutto, ma con moderazione. . E penso che sia anche una questione di fortuna, avere questo fisico e poter correre molto. Cerco di essere il più professionale possibile. Sono molto attento alla mia vita anche fuori dal campo. Si tratta di rispetto per lo sport, per tutto quello che ho fatto e per quello che i miei genitori hanno fatto per portarmi qui”.
“Da bambino ero affascinato da Francesco Totti. Era un idolo. Molto intelligente e con grandi qualità”.
“So che ho più anni alle spalle che davanti, ma spero che il ritiro arrivi il più tardi possibile. Cosa succederà dopo, non lo so. Probabilmente resterò ancora nel calcio. Ma non so in quale ruolo”.
“Non credo che tornerei in Italia ora. Sono molto felice qui. Se potessi concludere al FCSB sarei molto felice. È un grande club. Ma non so cosa mi riserverà il futuro”.
“Sono una persona molto riservata. Non mi piace che la gente sappia cosa faccio. Quando torno a casa, la cosa più importante è riposare, soprattutto quando giochiamo ogni tre giorni”.
“Sono in Romania da 4 anni. Le persone mi hanno aiutato ad adattarmi molto bene. Non ho altro che belle parole”.
“Dell’Italia mi manca tutto e niente. E’ il mio Paese, ci sono nato, ma a un certo punto è arrivato il momento di provare un’esperienza all’estero. Ora sono molto felice qui”.
“La cittadinanza rumena? Vedremo, non lo so. Sono qui da 4 anni, so che ce ne vogliono altri. Ma sono felice quando le leggende rumene del calcio parlano bene e apprezzano il mio gioco”.
“Vengo da una piccola città di 10.000 abitanti, Tolmezzo. Ho avuto un’infanzia bellissima, con amici e famiglia, senza problemi. Poi, verso i 9 anni, ho iniziato a giocare a calcio e sono andato ad allenarmi a Udine (al Donatello, ndr). Andavo 3-4 volte a settimana, con i miei genitori o mio zio. Tutta la famiglia mi ha aiutato. Ho sacrificato gran parte della mia adolescenza, rinunciando a feste e altro, ma ero concentrato sul calcio. E non me ne pento”.
