In Friuli Venezia Giulia crescono i pensionati: sono 70 ogni 100 occupati
Il numero di pensionati è in lieve aumento nell’ultimo triennio
Nell’ultimo triennio il numero di pensionati in Friuli Venezia Giulia è lievemente aumentato, dopo una lunga fase di contrazione. Nel 2008, infatti, si contavano circa 383.000 beneficiari di trattamenti pensionistici in regione; il loro numero è diminuito di oltre 28.000 unità nel decennio successivo. All’inizio del 2025, infine, erano 356.476 (il 51,8% sono donne) contro i 354.515 di tre anni prima (+1.961 unità, pari a +0,6%). Lo rende noto il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo, che osserva anche come nel 2008 il numero dei pensionati ultrasettantenni era leggermente inferiore a quello degli under 70; attualmente questi ultimi (quasi 122.000) sono circa la metà della componente più anziana (234.524). Per comprendere tali dinamiche bisogna ricordare che il forte processo di invecchiamento della popolazione è stato bilanciato dagli interventi legislativi che hanno progressivamente innalzato l’età pensionabile. Nel periodo 2012-2016, a seguito della cosiddetta riforma Fornero, tale andamento ha subito una forte accelerazione. Solo in tempi più recenti sono state introdotte delle deroghe, che hanno introdotto alcune possibilità di anticipare il pensionamento e per questo motivo si è registrata la lieve inversione di tendenza illustrata.
In regione ci sono quasi 70 pensionati ogni 100 occupati
Il numero di pensionati ogni 100 occupati è pari a 67,6 in Friuli Venezia Giulia, un dato in linea con la media nazionale (68,1), ma decisamente superiore a quella del Nordest (60,6), dove spicca il Trentino-Alto Adige con il quoziente più virtuoso, pari a 55,4. Nella nostra regione il valore più elevato si riscontra nella provincia di Gorizia con quasi 70 pensionati ogni 100 occupati, il più contenuto in quella di Pordenone (64,5). Considerando solo la componente femminile tale rapporto è molto maggiore e pari in regione a 77,3 (contro il 59,5 degli uomini); in provincia di Gorizia ci sono 85,3 pensionate ogni 100 donne occupate. A livello nazionale tali valori sono pari rispettivamente a 57,5 per gli uomini e 82,5 per le donne.
Trieste seconda in Italia per redditi da pensione
Nel 2024 il reddito medio pensionistico (lordo) in Friuli Venezia Giulia risultava pari a 24.495 euro all’anno (decisamente superiore al dato nazionale pari a 22.331), un valore che pone la nostra regione al terzo posto dopo Lombardia (24.872) e Lazio (24.689). Nelle ultime posizioni si trovano le regioni del Sud, in particolare Puglia, Basilicata, Sicilia, Campania e Calabria, tutte con importi medi inferiori a 20.000 euro. La provincia di Trieste, con un reddito medio da pensione di 26.992 euro è la prima a livello regionale e la seconda in Italia dopo Milano (27.512); a seguire si trova Gorizia (ottava con 25.098 euro). Udine (29esima in Italia) e Pordenone (34esima) presentano i valori meno elevati del Friuli Venezia Giulia, in entrambi i casi al di sotto di 24.000 euro annui. Si tenga presente che i dati riportati sono calcolati come media di varie tipologie di trattamenti (di vecchiaia, di invalidità, ai superstiti, ecc.) e che una stessa persona può contare anche su più pensioni. In Friuli Venezia Giulia, sempre all’inizio di quest’anno, il numero totale di pensioni vigenti era pari a oltre 508.000, per una media di 1,4 trattamenti pro capite.
I redditi da pensione nei Comuni
Per avere una panoramica dei differenti trattamenti economici in base al Comune di residenza si può ricorrere a un’altra fonte, ossia i redditi da pensione dichiarati ai fini Irpef (gli ultimi si riferiscono all’anno d’imposta 2023). Da questo punto di vista Sgonico (con 26.388 euro), Udine (25.789) e Pordenone (24.917) presentano i valori medi più elevati. Alcune aree di Trieste (che nel complesso è sesta in questa graduatoria con 24.477 euro), tuttavia, presentano dei redditi medi particolarmente elevati, superiori a 30.000 euro. Si tratta delle zone delimitate dai CAP 34123 (che corrisponde parzialmente al quartiere di San Vito), 34134 e 34133.
Il divario di genere
I redditi da pensione delle donne si confermano nettamente inferiori rispetto a quelli degli uomini, in media del 27,9% (8.000 euro in meno in regione: 20.646 contro 28.634); tale dato rispecchia la minore e più discontinua partecipazione femminile al mercato del lavoro. Le donne sono infatti più frequentemente titolari di assegni sociali o, in virtù della maggiore longevità, di quelle di reversibilità, caratterizzate da importi decisamente minori. Sul dato incidono anche i notevoli differenziali salariali e la maggiore diffusione del part time tra le donne. Infine, si può osservare che in Friuli Venezia Giulia ci sono poco più di 71.000 pensionati, pari al 20%, che dispongono di un reddito mensile lordo inferiore a 1.000 euro (calcolato come ammontare annuale percepito diviso 12 mensilità), il 16,7% supera all’opposto i 3.000 euro; per quanto concerne la componente femminile tali percentuali sono rispettivamente pari al 26,6% e al 9,8%, a riprova del notevole differenziale di genere esistente.
Il ruolo della formazione
«Lo squilibrio tra generazioni è particolarmente accentuato nella nostra regione – commenta il presidente di Ires Fvg Marco Pascolini – ma è ormai evidente anche a livello nazionale, tanto che dal 2027 è previsto il prossimo innalzamento dei requisiti relativi all’età del pensionamento. L’invecchiamento della popolazione e delle forze di lavoro continuerà ancora a ritmi sostenuti almeno per i prossimi 20 anni, finché anche le persone nate nella prima metà degli anni Settanta (quando il tasso di natalità non era ancora drasticamente calato) saranno andate in pensione. In prospettiva sarà pertanto sempre più importante valorizzare le competenze delle generazioni mature e garantire la formazione continua delle lavoratrici e dei lavoratori, affinché siano in grado di affrontare l’innovazione tecnologica e la transizione digitale.
La fonte dei dati
La fonte dei dati illustrati (con l’eccezione di quelli comunali che provengono dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) è il Casellario centrale dei pensionati dell’Inps, l’archivio amministrativo nel quale sono raccolti i dati sulle prestazioni pensionistiche erogate da tutti gli enti previdenziali italiani, sia pubblici sia privati. I dati sono aggiornati al 1° gennaio di ogni anno considerato.
