Il taglio a 45° di Fantoni nella mostra sui 140 anni di brevetti italiani
Il marchio e il design Fantoni rappresentano, all’interno di una selezione di 100 aziende, l’identità produttiva italiana nella mostra voluta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy che, dopo il debutto l’anno scorso a Roma, è stata inaugurata oggi, alla presenza del Ministro Urso, al M9 Museo del Novecento di Mestre.
L’esposizione, nata per celebrare i 140 anni dell’Ufficio italiano Marchi e Brevetti, è intitolata “Identitalia – The iconic Italian brands” e racconta il centinaio di aziende selezionate tra i Marchi Storici che nel corso degli anni hanno contribuito a rendere grande il Made in Italy. Marchi e storie aziendali di tutti i settori merceologici. In quello dei mobili e dell’arredo sono stati scelti, oltre a Fantoni, nomi altrettanto prestigiosi del calibro di Cassina, B&B, Kartell e Flou.
Fantoni si presenta nella mostra con il suo marchio, celebre sulle riviste d’arredamento fin dagli Anni ’50, e con un elemento costruttivo ideato oltre mezzo secolo fa e tuttora iconico: la giunzione a 45 gradi sviluppata dall’industria di Osoppo e ancora oggi in produzione per alcune sue collezioni classiche di mobili da ufficio.
“Dal 1968 a oggi il taglio a 45 gradi è un elemento distintivo della nostra azienda ed è diventato un elemento di riferimento del mondo del design – spiega con orgoglio il presidente del gruppo friulano Paolo Fantoni -. Questa innovazione ha fatto parte del primo importante progetto su cui mio padre Marco e Gino Valle lavorarono assieme, ovvero quello per la collezione di mobili inizialmente commissionati dalla Rinascente di Milano e poi realizzati per la sede della Zanussi di Porcia. Fu una collezione rivoluzionaria per il suo design e perché per la prima volta aboliva qualsiasi gerarchia nell’ambiente ufficio: dirigenti e impiegati avevano tutti gli stessi arredi”.
Il dettaglio ingegneristico ha un valore principalmente estetico e richiede un maggiore costo realizzativo. Fu ideato, appunto, nel 1968 dal celebre architetto udinese Gino Valle e dal collega tedesco Herbert Ohl per il programma Multipli.
