Il Giro delle Regioni di ciclocross dello Zoncolan omaggia 5 grandi famiglie sportive
A due giorni dalla spettacolare tappa sul Monte Zoncolan del Giro delle Regioni Ciclocross, l’attesa si fa elettrica. Domenica 19 ottobre, a quota 1300 metri, il tracciato carnico tornerà a sfidare gambe e testa degli atleti con la sua proverbiale imprevedibilità, quella che la montagna condivide con il ciclocross: mutevole, esigente, autentica.
A confermare il prestigio dell’appuntamento, sarà presente il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Daniele Pontoni, pronto a osservare da vicino i protagonisti di una disciplina che non smette mai di sorprendere, così come al via ci sarà il neoprofessionista della Alpecin Deceunick, il majanese Stefano Viezzi, che completa così il trittico di gare friulane al Giro delle Regioni Ciclocross prima di spostarsi con la squadra in nord Europa. La corsa di domenica sarà infatti di rango internazionale e classe C2.
Le previsioni meteo parlano chiaro: giornate di sole pieno e temperature abbastanza sopra lo zero per domenica. Un’occasione perfetta per vivere il ciclocross in alta quota, tra panorami mozzafiato e adrenalina pura. Ma senza dimenticare che l’imprevedibilità è il fattore comune tra ciclocross e montagna-
«È con grande piacere e orgoglio che porgo il mio saluto come presidente del Comitato Regionale della Federazione Ciclistica del Friuli-Venezia Giulia a tutti i partecipanti, agli organizzatori e al pubblico presente in occasione di questa straordinaria manifestazione internazionale di ciclocross che si svolge in uno dei luoghi più iconici del ciclismo mondiale: il Monte Zoncolan – saluta Michele Bevilacqua, che tra i primi ha intravisto le possibilità di crescita dell’appuntamento carnico – La Carnia Bike, con passione e competenza, continua a distinguersi per l’impegno nella promozione del ciclismo in tutte le sue forme. Portare una gara di questo livello sullo Zoncolan significa non solo valorizzare il territorio montano del Friuli-Venezia Giulia, ma anche offrire agli atleti una sfida tecnica e spettacolare, degna dei grandi appuntamenti internazionali. Il ciclocross è una disciplina affascinante, che unisce fatica, tecnica e coraggio. Rappresenta al meglio lo spirito del nostro sport. A tutti gli atleti va il mio augurio di una gara intensa e leale, nella consapevolezza che ogni pedalata su questo tracciato è anche un omaggio alla storia e alla bellezza delle nostre montagne. Un ringraziamento speciale va ai volontari, alle istituzioni, alle forze dell’ordine, e a tutti coloro che hanno reso possibile questa manifestazione: la vostra collaborazione è la vera forza del ciclismo.
Nel pomeriggio di sabato, poco prima della conferenza stampa del GRC e come atto di apertura della quarta tappa, l’ASD CarniaBike renderà omaggio a cinque famiglie che hanno saputo incarnare i valori più autentici dello sport e della comunità dell’Alto Friuli: Pittin, Di Centa, Milan, Pellizotti e Maier.
La recente scomparsa di Gaetano Di Centa, che, come direbbero gli Alpini, “è andato avanti”, ha portato a riflettere sull’immenso e insostituibile valore della famiglia nel tessuto sociale. «L’impegno per l’educazione allo sport non genera solo campioni come Manuela, Giorgio e Martina, ma soprattutto persone capaci di affrontare la vita con positività e spirito di condivisione. Andrea Di Centa ne è la prova vivente, con il suo ruolo attivo nel contesto sociale della comunità – spiega il presidente Fabio Forgiarini – Per tutti questi motivi, con una semplice cerimonia, CarniaBike consegnerà un pensiero simbolico a queste famiglie, riconoscendo il loro contributo umano e sportivo, e celebrando il legame profondo tra sport, territorio e valori condivisi».
Gaetano Di Centa è stato una figura monumentale dello sport carnico e nazionale, pioniere dello sci di fondo italiano e primo allenatore dei figli Manuela, Giorgio e Andrea. Nato e cresciuto a Paluzza, ha dedicato la sua vita alla famiglia e allo sport, mettendo per la prima volta sugli sci generazioni di bambini del territorio. Atleta lui stesso, ha gareggiato nel dopoguerra in fondo e corsa in montagna, contribuendo alla nascita dell’Unione Sportiva Aldo Moro, oggi presieduta dal figlio Andrea. Il suo esempio ha generato una dinastia sportiva: Manuela Di Centa, campionessa olimpica e mondiale, è stata tra le più grandi fondiste italiane, vincendo 7 medaglie olimpiche e 4 mondiali. Giorgio Di Centa, anch’egli oro olimpico nella 50 km a Torino 2006 e nella staffetta, ha partecipato a cinque edizioni dei Giochi Olimpici e ha vinto 4 medaglie mondiali. Martina, nipote di Gaetano, ha proseguito la tradizione familiare gareggiando in Coppa del Mondo. Gaetano, scomparso nel febbraio 2025 all’età di 97 anni, ha lasciato un’eredità fatta di valori, passione e dedizione. Nelle medaglie dei figli e nei sorrisi degli atleti che ha formato, vive il suo insegnamento: lo sport come scuola di vita, comunità e condivisione.
(nella foto il picchettamento sullo Zoncolan prima della nastratura)
