Gemona, due treni storici speciali in occasione del 50° anniversario del terremoto
“La programmazione dei treni storici 2025 si è conclusa con risultati eccellenti, superiori anche alle aspettative. I numeri confermano – ancora una volta – come si tratti di un progetto capace di unire mobilità sostenibile, valorizzazione turistica e promozione culturale del territorio”.
Lo ha riferito l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio Cristina Amirante oggi a Trieste durante la conferenza stampa con cui la Regione ha fatto un bilancio della programmazione dei treni storici 2025 e ha delineato gli obiettivi per quella 2026, alla presenza anche del presidente di Tpl Fvg, Maurizio Marzi Wildauer. Tra il 6 aprile e l’8 dicembre 2025 i treni storici hanno trasportato 13.384 passeggeri, registrando un riempimento medio del 77%, con 21 corse “tutto esaurito”. Rispetto al 2024 si è registrata una crescita del 20%, un incremento che – ha sottolineato Amirante – testimonia il forte apprezzamento dei cittadini, dei visitatori e dei territori coinvolti. Dei 40 treni previsti, ne sono stati realizzati 39: soltanto uno non è stato confermato a causa della concomitanza con uno sciopero nazionale del personale di Trenitalia.
“Gli obiettivi per il 2026 – ha spiegato Amirante – riguardano innanzitutto il consolidamento della programmazione dei treni storici, capitalizzando l’esperienza estremamente positiva del 2025.

Parallelamente intendiamo sviluppare nuove sinergie in vista di Pordenone Capitale italiana della Cultura 2027 e valorizzare il cinquantesimo anniversario del terremoto del Friuli, ricorrenza alla quale dedicheremo due treni speciali con il coinvolgimento di Gemona e dell’Associazione Alpini. Al tempo stesso proseguiremo nella preparazione delle attività collegate al nascente Polo museale ferroviario di Trieste Campo Marzio, destinato a diventare uno dei principali centri espositivi ferroviari del Paese”.
Un elemento qualificante dell’edizione 2025 è stato il collegamento con GO!2025-Nova Gorica/Gorizia Capitale europea della Cultura, evento che ha coinvolto l’intera regione. Dieci treni sono stati dedicati specificamente alla programmazione culturale transfrontaliera, contribuendo a valorizzare il tema del confine e la dimensione storica condivisa. L’inaugurazione dell’8 febbraio è stata impreziosita dalla presenza del celebre ETR 252 “Arlecchino”, messo a disposizione da Fondazione FS: un convoglio iconico degli anni Sessanta, restaurato e apprezzatissimo dal pubblico.
Amirante ha rivolto “Un ringraziamento particolare a Tpl Fvg per la collaborazione che ha garantito i collegamenti con tutte le destinazioni, anche quelle non servite direttamente dalla ferrovia. Fondamentale anche il ruolo di Treni Turistici Italiani e di Fondazione FS, che ha messo a disposizione i materiali storici, e di PromoTurismoFVG, che ha curato accompagnamento, promozione e comunicazione. Senza dimenticare i tanti volontari coinvolti dai Comuni e dalla realtà di Trieste Campo Marzio, che hanno contribuito in modo decisivo all’accoglienza e all’animazione delle iniziative”.
La Regione sta completando in questi giorni la definizione del nuovo programma, che sarà presentato ufficialmente a febbraio e avrà avvio in aprile 2026. Alle richieste di conferma trasmesse dall’Amministrazione ai 44 Comuni coinvolti nel 2025, hanno già risposto 33 amministrazioni locali, per un totale di 53 proposte di treni, di cui 37 conferme e 16 nuove iniziative. Entro la fine del 2025 l’elenco sarà trasmesso a Treni Turistici Italiani per le verifiche di fattibilità. Anche per il prossimo anno la collaborazione sarà estesa oltre che con Trenitalia, a Ferrovie Udine Cividale e al gestore dei servizi Tpl Fvg con le sue consorziate (Apt, ATAP, Arriva Udine, Trieste Trasporti). Per il 2026 la Regione ha stanziato 530mila euro, di cui 450mila per la realizzazione dei servizi ferroviari con materiale storico e 80mila per le attività curate da PromoTurismoFVG.
“Il progetto dei treni storici, avviato nel 2018 e oggi pienamente maturo – ha concluso l’assessore – continua a crescere perché mette in rete comunità, associazioni, enti locali e operatori del trasporto. È una forma di turismo esperienziale che racconta la storia della nostra regione, promuove una mobilità sostenibile e valorizza un patrimonio unico. Anche nel 2026 continueremo a investire con convinzione su questo modello, certi del suo valore culturale, turistico e sociale”.
