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Festa per i 100 anni di Maria, la postina della Val Resia

A soli 17 anni, Maria Di Lenardo iniziò a fare la postina. La madre, che fino ad allora aveva svolto quel compito, dovette smettere a causa della guerra. Così toccò a lei, giovane ma coraggiosa, portare avanti una responsabilità che avrebbe segnato la sua vita.

Ogni giorno andava a prendere i sacchi della posta alla stazione di Resiutta per poi portarli all’ufficio postale di Prato, dove altri portalettere li smistavano e li distribuivano alle famiglie. La strada che percorreva era stretta, sterrata, con due posti di blocco da superare: quello dei partigiani e quello dei tedeschi. Entrambi, diffidenti, la accusavano di spionaggio. Per lei era un viaggio quotidiano tra paura e coraggio.

Quando sentiva arrivare i camion pieni di militari, si rifugiava nei boschi. Il rischio era enorme: la stazione di Resiutta e il ponte di Dogna erano spesso bersagliati dagli aerei Spitfire che piombavano in picchiata. Una volta fu persino salvata da un soldato tedesco: si gettò con lui da una finestra per sfuggire a un attacco aereo.

Nonostante tutto, Maria non smise mai di portare avanti il suo lavoro. Lungo la strada dava passaggi a chi ne aveva bisogno: in segno di riconoscenza, molti le offrivano sigarette. Così, a 40 anni, iniziò a fumare e non ha mai smesso.

Maria è stata anche la prima donna della valle a prendere la patente nei primi anni ’60:  si comprò una Fiat 600 color panna, orgoglio e scandalo insieme. Gli uomini del paese la guardavano con diffidenza, radunati in piazza con le braccia conserte, pronti a giudicare le sue partenze. La sua indipendenza dava fastidio: trovò più volte l’auto con le gomme tagliate, gli specchietti rotti, persino le galline rubate. Ma lei non si fermò: “Ero stufa di prendere pioggia, neve e freddo in faccia”, racconta.

D’inverno tutti aspettavano lei: Maria apriva la strada innevata con la sua 600, equipaggiata di pala, scopa e sacchi da mettere sotto le gomme. Solo dopo di lei passava lo spazzaneve.

Per vent’anni Maria fu procaccia nella Val Resia (cioè la persona incaricata di trasportare la posta e, all’occorrenza, anche passeggeri e piccoli carichi tra i paesi). Poi, quando il servizio venne sostituito dalle corriere, chiese il trasferimento e continuò a fare la postina a Pasian di Prato per altri vent’anni. Anche lì non fu facile: come donna sola, la prima della sua comunità a lasciare il marito, non trovava casa in affitto e si scontrò di nuovo con diffidenze e pregiudizi.

Domenica 28 settembre Maria Di Lenardo ha compiuto 100 anni e ha festeggiato questo traguardo straordinario circondata dall’affetto dei parenti e della comunità. A portarle gli auguri ufficiali sono stati il sindaco di Resia Anna Micelli, il parroco don Alberto Zanier e il sindaco dei ragazzi Giovanni di Floriano, accompagnati dal suono della “Lipa ma Marica” (Mia bella Maria). Una festa semplice ma intensa, per una donna che ha attraversato un secolo di storia con coraggio e dignità.