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Cupla Fvg: «Settantamila poveri in regione, necessario aumentare le pensioni»

Rilanciando sul territorio la posizione del Cupla nazionale (Comitato unitario dei pensionati lavoro autonomo), il coordinatore del Cupla Fvg Guido De Michielis esprime preoccupazione riguardo alla proposta di legge di Bilancio 2026, ritenendo i provvedimenti «insufficienti a contrastare il crescente disagio sociale ed economico che coinvolge anche una parte importante di anziani e pensionati». In particolare, il Cupla Fvg sottolinea che «i progressi economici e la tenuta dei conti pubblici non si traducono in benefici concreti, lasciando inalterato l’aumento della povertà, che colpisce oltre 70mila persone in regione, in particolare pensionati e anziani».
Anche la recente ricerca Cer-Cupla ha certificato un grave impoverimento delle pensioni, causato da inflazione, drenaggio fiscale e persistenti disparità. Negli ultimi quindici anni, la perdita del potere d’acquisto cumulativa per una pensione media è di migliaia di euro. Per esempio, tra il 2009 e il 2025 una pensione di 1.200 euro ha perso, in media, 70 euro al mese, complessivamente oltre 8.900 euro. Mentre una pensione più elevata, sui 3mila euro mensili, ha perso circa 300 euro al mese, per un totale cumulato di quasi 40mila euro nel periodo considerato.
Per tutelare i pensionati, fa sapere De Michielis, il Cupla chiede al Governo e al Parlamento il sostegno ai redditi bassi con l’adeguamento graduale delle pensioni minime almeno fino a 800 euro mensili e la riforma dell’indicizzazione adottando l’indice Ipca (più rappresentativo del costo della vita degli anziani rispetto al Foi) e ripristinando la doppia indicizzazione (anche in base alla dinamica salariale).

(nella foto Guido De Michielis)