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Ad Arta Terme un mosaico per tenere viva la memoria di Gina Marpillero 

Nella terra che l’ha vista nascere e crescere tra boschi, prati e corsi d’acqua, Gina Marpillero torna ad Arta Terme in forma d’arte. Una nuova opera musiva, progettata dall’artista Giulio Candussio e realizzata dallo studio “Musivaria mosaici” di Udine, verrà inaugurata sabato 8 novembre alle 11 in Piazza Fontana, vicino alla casa nativa della stessa Gina, per ricordare la poetessa che più di ogni altra ha saputo narrare l’essenza carnica con schiettezza, tenacia e amore profondo.

L’iniziativa è promossa dall’Associazione Culturale Amîs di Darte, custode da anni del legame tra la comunità e la scrittrice nata ad Arta Terme il 18 febbraio 1912 e scomparsa nel 2008. “Tornâ a Darte”, questo  il titolo dell’intervento, si colloca in uno spazio pubblico immerso nel verde, là dove natura, storia e memoria  dialogano in armonia. Tutto ciò è stato possibile anche grazie al contributo di Comune di Arta Terme, Regione Friuli Venezia Giulia, Consorzio Bim Tagliamento, Comunità di Montagna della Carnia e Fondazione Friuli.

Volevo che la sua memoria rimanesse viva per le future generazioni – racconta Candussio –. Ho scelto il  mosaico perché è tradizionale, legato a questa terra, e soprattutto perché dura nel tempo e non teme le  intemperie”. L’opera si compone di tre aree che interpretano in chiave contemporanea il paesaggio carnico: prati e rocce ai lati, la montagna che sovrasta la figura centrale. Una scelta narrativa che, secondo l’autore, “restituisce la poesia e la sua natura”. Il mosaico non occupa interamente lo spazio delle nicchie in pietra: si inserisce invece nel contesto, lasciando che le stagioni, la luce e le ombre dialoghino con la materia, trasformando continuamente la percezione dell’opera.

A tradurre il progetto in tessere e cromie sono state Silvia Angeletti e Donatella Garabello, mosaiciste dello studio Musivaria mosaici. “L’opera è poesia di colori che si unisce alla poesia delle parole di Gina Marpillero – spiegano le artiste -. Un  tributo alla sua personalità fiera e profonda e al paesaggio carnico, unico e riconoscibile, che la poetessa ha raccontato con semplicità e verità”. 

Rimasta orfana di padre nel 1915, Gina Marpillero crebbe tra boschi e prati di Arta, prima di trasferirsi a Udine e poi a Porpetto, dove iniziò quasi per caso a scrivere le sue memorie. Il suo primo libro, Essere di paese, venne pubblicato da Mondadori, ottenendo un ampio successo nazionale e numerosi riconoscimenti. Seguirono altre quattordici opere, tra prosa e poesia, che la consacrarono come una delle voci più autentiche della Carnia.

L’associazione promotrice nasce nel 1999 con l’obiettivo di coltivare cultura, socialità e comunità ad Arta Terme. Con Gina la collaborazione fu lunga e preziosa: presentazioni, progetti editoriali, il conferimento della cittadinanza onoraria nel 1995, l’intitolazione della scuola nel 2012 e i cuori fioriti in paese riportanti alcuni detti tratti dal suo libro “Me mâri a’ diseve” nel 2018.
Questo nuovo progetto rappresenta un ulteriore tassello in un percorso condiviso di memoria e gratitudine. La poetessa torna così, simbolicamente, a casa: un ritorno simbolico alle sue radici, affinché la sua poesia continui a vivere nel cuore della comunità.