A Sutrio una residenza artistica dedicata al patrimonio agroalimentare della Carnia
Dopo il successo dell’edizione 2024 di Materiis su “arte – creatività – manifattura”, l’appuntamento di quest’anno si concentra su “Il patrimonio agroalimentare della Carnia”. Si tratta di un progetto culturale, promosso da Melius-impresa sociale con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, con il patrocinio del Comune di Sutrio e la collaborazione di istituzioni locali e realtà produttive, che esplora ulteriormente la relazione profonda tra materia, territorio e comunità attraverso il linguaggio dell’arte.
Il vino, i legumi e le colture di montagna, la produzione lattiero-casearia sono le materie su cui lavoreranno in un ciclo di residenze artistiche una serie di artisti, selezionati attraverso una call nazionale e internazionale, in dialogo tra arte contemporanea, produzioni e saperi agroalimentari. Materie che si racconteranno attraverso espressioni creative e inclusive in un percorso che connetterà i luoghi della produzione con l’arte, il paesaggio e le persone. Sono materie che hanno nutrito e nutrono la Carnia che, benché luogo periferico, è attraversato da intensi flussi di ricercatori, appassionati e viaggiatori che riconoscono proprio nelle produzioni autentiche un motivo di interesse e passione che alimenta l’attrattività territoriale.
La prima residenza artistica legata all’agroalimentare si misurerà con la produzione casearia, nell’ambito del Caseificio Sociale Alto But, nel periodo dal 18 al 21 novembre, e l’evento pubblico di restituzione si terrà a Sutrio venerdì 21 novembre alle 18 nella sala polifunzionale Kaiser (via Valcalda 1).
Le artiste selezionale partecipanti alla residenza e esperienza creativa sono Alice Graziadio (artista visiva leccese, la sua ricerca esplora il rapporto tra natura, corpo e memoria attraverso materiali organici e processi di trasformazione), Anna Martinatti (artista e designer, unisce arte contemporanea e saperi artigianali, con un approccio che valorizza la relazione tra persone, luoghi e tradizioni locali), Eleonora Ortolani (artista multidisciplinare che lavora a Londra, indaga i legami tra arte, scienza e sostenibilità, proponendo opere che riflettono in modo critico e ironico sui processi contemporanei di produzione).
Durante la serata il pubblico potrà assistere alle azioni performative e installative nate dall’esperienza diretta nei luoghi di produzione, ispirate ai gesti, ai suoni e ai ritmi dei processi caseari.
Il percorso proseguirà nel mese di febbraio 2026 con altre due residenze dedicate rispettivamente alla materia “vino” (a Forni di Sotto) e ai “legumi e agricoltura di montagna” (in Val Pesarina), ampliando così la riflessione sull’intreccio tra natura, lavoro e creatività artistica.
