A Gemona il docufilm sulla lotta di Marco di Moruzzo contro la Repubblica di Venezia
Slittato a causa dei lavori che hanno interessato la sala nei mesi di aprile e maggio, la Cineteca del Friuli può finalmente presentare al pubblico del Cinema Sociale di Gemona, mercoledì 25 giugno alle ore 20.45, il docufilm di Marco Fabbro, co-prodotto da ARlef e Artevideo, Marcho – L’ultima bandiera (2024), che narra il tentativo disperato di Marco di Moruzzo, ultimo Portabandiera dello Stato patriarcale di Aquileia, di opporsi all’invasione della Repubblica di Venezia. Interviene il regista Marco Fabbro.
Gli eventi si snodano tra il 1335, quando il patriarca Bertrando consegna il vessillo del Patriarcato a Federico, nonno di Marcho, e il 1421, quando il doge di Venezia fa assediare il castello di Moruzzo, sconfigge gli assediati e fa arrestare Marcho. Prima della cattura Marcho riesce a far fuggire il figlio Pileo, che porta con sé il vessillo del Patriarcato, ma di lui non si saprà più nulla e il vessillo non sarà mai ritrovato.
Anche in questo caso sono stati i vincitori a scrivere la storia, o a celarla, come rileva Franco Cardini: “Nel 1420, a differenza degli altri nobili, [Marco di Moruzzo] si è opposto all’invasione della Repubblica di Venezia. Fu così che Venezia lo cancellò dalla storia.” A distanza di oltre 500 anni, nel 1986, durante un restauro, gli eventi sono tornati alla luce grazie a una lettera ritrovata tra le pagine di un libro conservato nella biblioteca della Casaforte Brunelde a Fagagna.
In Marcho, girato in otto diverse location del Friuli con oltre duecento persone coinvolte, il passato è rievocato nelle interpretazioni di Paolo Mutti (Marcho), Aida Talliente (Caterina Arcoloniani, sua moglie), Fabiano Fantini (Pileo, padre di Marcho), Alessandro Mistichelli (Rizzardo d’Arcano), Lorenzo Acquaviva (il Doge Tommaso Mocenigo) e Paolo Fagiolo (il Capitano veneziano), mentre un narratore – primo fra tutti lo stesso prof. Cardini – osserva gli avvenimenti e ricostruisce il contesto storico. Fra gli altri studiosi che contribuiscono all’approfondimento: Alberto Travain, Flavia Maria De Vitt, William Cisilino e Gianfranco Ellero.