Aziende zootecniche e crisi, convegno a Gemona

Non poteva non essere imperniato sulle problematiche che
anche le aziende zootecniche vivono in conseguenza della
crisi, l’intervento dell’assessore regionale alle Risorse Agricole,
Naturali e Forestali, Claudio Violino, al Convegno organizzato
a Gemona, nell’ex Chiesa di San Michele, dall’Associazione
regionale allevatori (ARA FVG), nell’ambito della manifestazione
‘Formaggio e dintorni’, sul tema ‘Soltanto da ottimo latte grandi
formaggi’.

Un tema che è stato sviluppato da tecnici del settore, i quali
hanno trattato esaurientemente le tematiche strutturali,
igienico-sanitarie, agroalimentari, merceologiche, normative, di
mercato, del comparto lattiero caseario.

Ne è emerso un quadro di carattere scientifico estremamente
attendibile, che ha dimostrato come il sistema latte del Friuli
Venezia Giulia sia in grado di offrire un prodotto di alta
qualità, destinato alla realizzazione di formaggi di pregio
elevato, che sono un elemento importante per affrontare la crisi
con strumenti adeguati, che puntano ad un’offerta di qualità che
possa far passare in secondo piano il sottodimensionamento delle
aziende agricole, anche di quelle zootecniche del Friuli Venezia
Giulia.

Serve però, secondo Luca Vadori, presidente dell’ARA FVG, creare
un sistema che possa mettere in rete anche i caseifici delle zone
disagiate, come la fascia pedemontana, la montagna e il Carso.
Affinchè sia possibile conferire il latte, anche quello più
pregiato, ai caseifici per la lavorazione.

Uno degli elementi principali per un latte di alta qualità,
infatti, assieme al benessere dei capi di bestiame specialmente
nella fase della mungitura e all’igiene, è rappresentato
dall’alimentazione.

Presenti al convegno il sindaco di Gemona, Paolo Urbani, e il
consigliere regionale, Enore Picco, Violino, dopo il dibattito,
ha ribadito la volontà della Regione di assicurare priorità
all’agricoltura e in particolare alla zootecnia, con l’obiettivo
di ridurre gli effetti della crisi.

Una crisi che per effetto delle mancate entrate fiscali si
traduce in tagli a tutti i settori operativi dell’Amministrazione
e a fronte della quale, Violino ha ribadito la disponibilità del
Fondo di rotazione, rivolto a ridurre gli oneri dei mutui e dei
prestiti contratti dagli operatori agricoli.

Inoltre, altri finanziamenti saranno reperiti dalla PAC, rivolti
prevalentemente alla zootecnia. 

Secondo l’assessore infatti, l’obiettivo della Regione nel
settore è quello di accompagnare al di là di questo periodo di
criticità almeno mille aziende agricole. Assicurando maggiore
attenzione a quelle zootecniche, a quelle non sottodimensionate,
a quelle che consentono di gestire il territorio.

Le aziende zootecniche infatti, secondo Violino innanzitutto non
sono gestite ‘part time’. Dunque i loro titolari sono impegnati a
tempo pieno sul territorio. Un territorio che anche la presenza
dei capi di bestiame consente di mantenere, conservare e
valorizzare.

Un ulteriore priorità sarà assegnata alle stalle che allevano
bestiame da latte, magari della razza tipica friulana che è la
Pezzata Rossa.

Ma anche da parte degli allevatori occorre giunga un segnale
forte di collaborazione lungo il percorso di una riforma del
settore che dovrà portare alla ristrutturazione dello stesso,
rendendolo capace di fare massa critica, grazie alla qualità e
alla radicazione sul territorio, nei confronti dei mercati
globali.

Occorre infatti che la zootecnica del Friuli Venezia Giulia, che
ha già dimostrato di essere all’avanguardia in Italia provvedendo
alla razionalizzazione dell’ARA, prima suddivisa in quattro
sezioni provinciali, ora di livello unicamente regionale,
affronti la crisi con la consapevolezza reale dell’obiettivo
della qualità da perseguire ulteriormente per fare sì che anche
la zootecnia, in particolare i suoi prodotti lattiero caseari,
siano un ulteriore biglietto da visita dell’agroalimentare
regionale.