Questa sera “Ocjo” fa tappa ad Artegna.

Grazie alla collaborazione con il Comune di Artegna e l’ASS 3 Alto Friuli, giovedì 29 ottobre la popolazione di Artegna, potrà andare a teatro e partecipare ad un’alternativa lezione per imparare a prevenire gli infortuni sia a lavoro che a casa e nella vita quotidiana.

Ocjo. La sicurezza, un bene comune. Costruiamola insieme”, la conferenza/spettacolo che dal 2007 la direzione regionale INAIL promuove nelle scuole, nelle aziende (più di 12.000 le persone ad oggi coinvolte) si inserisce in un ciclo di incontri che il Comune di Artegna sta organizzando per sensibilizzare ad una cultura della prevenzione. Decisione maturata anche a seguito del grave incidente mortale accorso sul territorio lo scorso settembre presso l’azienda Italsole, dove per una caduta dall’alto il titolare e un artigiano edile persero la vita.

A fare gli onori di casa al Teatro Nuovo Monsignor Lavarono, saranno il sindaco di Artegna, Aldo Daici, con il dott. Luisi della sede Inail di Udine.

Ma il compito di far riflettere aldilà delle statistiche e delle tristi graduatorie viene lasciato a Bruzio Bisignano, formatore aziendale in materia di sicurezza, e al duo cabarettistico Trigeminus al secolo Mara e Bruno Bergamasco.

Con OCJO la conoscenza scende dalla cattedra e si cala nella realtà attraverso un linguaggio semplice e interventi interessanti. Così sulla sicurezza si può persino sorridere: i Trigeminus con lo spettacolo 626, condiscono d’ironia la riflessione su un tema serio in cui ad entrare in gioco è la vita delle persone. Nel dialogo fra un’ispettrice sanitaria e l’originale titolare di una fabbrica di sedie, dove il lavoro è assicurato ma non sicuro, emergono varie forme di pericolo lavorativo. Le divertenti battute trasmettono un messaggio chiaro: dal lavoro devono restare lontan l’imprecisione e la leggerezza che costano cari.

Lo spettacolo, poi, si unisce all’informazione: gli interventi di Bruzio Bisignano trattano l’argomento in modo serio, coinvolgente ed emotivo, quando ricorda le persone morte sul lavoro. Impressionanti papiri di deceduti, ma anche nomi, storie e volti si susseguono e raccontano di sogni troncati e famiglie distrutte. Meglio armarsi e proteggersi come Bisignano, che entra nel concreto del lavoro in fabbrica indossando giacca verde ignifuga, cuffie, elmetto e scarpe da ferriera. Bisignano comunica in modo incisivo e diretto che la conoscenza delle leggi, la qualità e la formazione sono da ricordare sempre, perché la sicurezza è un problema di tutti.

Dagli incontri si esce con il sorriso e una consapevolezza in più: la vita propria e altrui è un bene da proteggere attraverso una “cultura della sicurezza” e una maggiore attenzione a casa, a scuola e al lavoro. Finalità da raggiungere con vie sempre più efficaci. Il progetto nasce proprio da una precisa scelta dell’INAIL FVG, che cerca nuovi metodi incisivi e diretti per radicare una certezza: sentirsi ed essere sicuri sono principi essenziali del vivere quotidiano.

L’invito è aperto all’intera cittadinanza e l’ingresso è libero