Tolmezzo ha ricordato il grande Demetrio Stratos

Davanti ad una sala gremitissima del Centro di coordinamento culturale carnico di Tolmezzo, nei giorni scorsi il cantautore e bassista Claudio Rocchi, tra i principali fautori della musica d’avanguardia degli anni ’70, noto per l’utilizzo nei suoi brani delle influenze mistiche e di ispirazione orientale, è stato protagonista di una serata dedicata alla memoria di Demetrio Startos, l’indimenticato polistrumentista italiano ispiratore della musica sperimentale e propiziatore della Word Music, morto prematuramente al Memorial Hospital di New York, all’età di 34 anni, colpito da una gravissima forma di anemia aplastica il 13 giugno 1979, alla vigilia del grande concerto di Milano, promosso per raccogliere fondi per garantirgli la costosa degenza.

La sua morte sconvolse tutto il mondo dello spettacolo e non solo gli ambienti della musica sperimentale, che riconoscevano nell’artista il loro esponente di spicco, in grado di suscitare l’attenzione di numerosi programmi mediatici, solitamente non sensibili alla musica alternativa.

Dopo i saluti dell’amministrazione comunale per voce dell’assessore Renzo De Prato, ad aprire la serata, organizzata nell’ambito del 2° Festival del canto spontaneo con la collaborazione della Nuova Pro Loco Tolmezzo e del suo presidente Gianni Martin, grande amico di Rocchi, ci ha pensato l’ingegner Graziano Tisato del Cnr di Padova con una relazione dedicata al suono multifonico della voce di Stratos.

E’ toccato quindi a Rocchi deliziare il pubblico con la riproposizione delle sperimentazioni e delle avanguardie musicali nella Milano degli anni ’70, mentre gli Strepiz, una delle band più interessanti del panorama musicale friulano, hanno suonato tra gli altri l’Elefante Bianco, canzone culto del gruppo rock degli Area, di cui lo stesso Demetrio Stratos era voce.

Chiusura con il racconto di Tran Quang Hai, ultimo maestro di Stratos, raffinato interprete delle tradizioni musicali dell’Estremo Oriente e più grande specialista del mondo di canto difonico, ovvero la tecnica vocale di origine sciamanica che permette l’emissione simultanea di due note.

nella foto Rocchi e, sullo sfondo, Martin