TOLMEZZO- La cultura carnica ha trovato casa

Ha aperto i battenti, a Tolmezzo, il Centro di coordinamento culturale, la prima struttura del territorio che punta a valorizzare l’immagine della Carnia e il suo vasto patrimonio culturale attraverso un’attività di regia delle diverse iniziative organizzate da enti e associazioni ma, anche, a ideare nuovi servizi culturali differenziati grazie alla creazione di un sistema integrato che metta in relazione i circuiti esistenti quali la Rete museale, quella bibliotecaria, Carniarmonie, Carnia Archeologia, Carnia Immagini, Carnia Cuore Antico, La Via dell’Arte, La Via delle Malghe, Carnia in Tavola.

La sede del nuovo Centro, finanziata con circa 1 milione 300 mila euro dalla Regione Fvg e con 280mila euro dalla Comunità montana, è ubicata presso la nuova ala del Museo delle Arti Popolari “Luigi e Michele Gortani” di Tolmezzo, frutto del recupero delle sale dell’ex Consorzio Agrario, conta quattro uffici oltre alla sala conferenze, la sala espositiva sull’arte contemporanea e l’ufficio Officine Visive che realizza produzioni audiovisive e ospiterà, inizialmente, il direttore di Rete e il personale dell’ufficio cultura della Comunità montana, in particolare gli operatori CarniaMusei.

“Il Centro di coordinamento culturale è una realtà inedita in Carnia – ha spiegato durante l’inaugurazione l’assessore alla cultura della Comunità montana della Carnia, Marino Corti – e intende essere il punto di riferimento per tutti gli eventi e le iniziative culturali offrendo, soprattutto all’esterno, un’immagine più accattivante del territorio, capace di legare le proposte culturali a quelle dell’artigianato e dell’agroalimentare. Solo in questo modo, infatti, sarà possibile fare della Carnia un luogo capace di attrarre turisti a livello internazionale. Operando in maniera frammentata vanno sprecate, infatti, molte delle potenzialità della nostra terra”.

Sul percorso articolato che ha portato alla realizzazione della struttura si è soffermato il presidente della Comunità montana della Carnia, Lino Not, che ha inoltre auspicato la collaborazione della Regione affinchè un progetto analogo venga realizzato per l’ala destra del museo Gortani.

Fra le iniziative che verranno attuate dal nuovo Centro rientrano la progettazione, l’organizzazione e il coordinamento di iniziative culturali, la promozione del sistema culturale intergrato, l’attivazione di scambi con altre realtà simili in ambito nazionale e internazionale, la creazione di itinerari culturali per ogni Comune del comprensorio e la progettazione di un’offerta di servizi anche nelle aree più emarginate della Carnia.

Alla inaugurazione sono inoltre intervenuti l’assessore provinciale alla montagna Ottorino Faleschini, che ha evidenziato l’importanza di proseguire nell’ottica di lavorare in rete, il sindaco di Tolmezzo Sergio Cuzzi e il presidente del museo Gortani Adriano Cattelan mentre l’architetto Simonetta Daffarra ha illustrato i criteri utilizzati nel recupero e nella valorizzazione dell’immobile.

In occasione dell’inaugurazione del Centro di coordinamento culturale la nuova ala del Museo Gortani ospiterà, inoltre, due esposizioni.

La prima, “Amore e morte in Friuli 1511. Da Lucinia e Luigi a Giulietta e Romeo”, curata da Gianfranco Ellero, resterà aperta fino al 6 gennaio e mostrerà al pubblico i dipinti di Sergio Altieri, Paola Bellaminutti, Arrigo Buttazzoni, Isabella Deganis, Roberto Foramitti, Renza Moreale e Angelo Toppazzini. La mostra intende narrare, attraverso le opere esposte, la vera storia di Giulietta (Lucinia Savorgnan) e Romeo (Luigi Da Porto).

La seconda, intitolata “La Carnia che c’è più. Opere pittoriche di Desio Muner”, visitabile anch’essa fino al 6 gennaio, è un’esposizione monografica dedicata al pittore di Caneva di Tolmezzo che, nei suoi dipinti, ha dato vita a una istintiva e creativa ricreazione personale di una ricchezza presente in Carnia: il paesaggio naturale e antropico con i dettagli della particolare architettura montana.