PALUZZA- Approvato il nuovo Piano Regolatore
Il consiglio comunale di Paluzza, nella seduta del 13 novembre, ha approvato in via definitiva e all’unanimità il nuovo piano regolatore. Lo strumento urbanistico conclude un iter cominciato 9 anni fa, quando l’amministrazione si rese conto della necessità di aggiornamento, per una risposta più efficace alle esigenze del territorio. Nel 2004, inoltre, la fase progettuale aveva già ricevuto un primo via libera.
Soddisfazione, in tal senso, è stata espressa dal sindaco, Aulo Maieron: «Nel corso della seduta abbiamo accolto la maggior parte delle osservazioni pervenute da parte di cittadini cercando una soluzione anche per quei piccoli problemi, che però possono frenare la permanenza di giovani coppie». In questo senso, il Prgc ha voluto dare ampio spazio all’individuazione di aree edificabili aggiuntive, non solo nel capoluogo dell’alta Valle del But, ma anche nelle frazioni.
Le altre novità riguardano il versante economico, con la conferma delle aree artigianali già esistenti e l’introduzione di altre per insediamenti di carattere artigianale produttivo, di piccola e media dimensione. In ambito turistico, culturale e sportivo gli ambiti di intervento riguarderanno la zona ricettiva in località Laghetti di Timau, il museo all’aperto della grande guerra ed altri siti di particolare importanza paesaggistica. Mentre per quanto riguarda la parte ambientale, i monti Coglians, Dimon e Paularo sono stati inseriti fra i siti di interesse comunitario.
Nel corso della seduta, sono state approvate anche le varianti urbanistiche necessarie per dare corso a due importati progetti: la realizzazione dei parcheggi nella frazione di Cleulis (particolarmente sentito dalla popolazione locale) e la costruzione, su proposta della Comunità Montana della Carnia, di una pista ciclabile intercomunale fra Arta Terme, Sutrio, Cercivento, Paluzza e Treppo Carnico. Accanto alle finalità sportive, quest’ultima potrebbe avere anche ricadute economiche importanti, visto che sotto il tracciato correrebbero cavi di fibra ottica, essenziali per i collegamenti internet ad alta velocità : una soluzione radicale al gap tecnologico e telematico, di cui soffre l’intera vallata.
