MONTAGNA- Contributi contro la frammentazione fondiaria
Ammonta a 120 mila 786 euro il contributo che nelle prossime settimane la Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro, Val Canale, erogherà nell’ambito delle iniziative volte a contrastare il problema della frammentazione fondiaria in montagna. Sono 67 complessivamente le persone che beneficeranno del finanziamento, previsto dalla legge regionale 8 del 1992, che sarà suddiviso in 65 mila 927 euro per il 2005 e 54.858 euro per l’anno in corso. Obiettivo del contributo è arginare la frammentazione dei terreni di proprietà privata, che progressivamente tende a ridurre la disponibilità di adeguate superfici coltivabili, impoverendo così i territori montani di quella risorsa che era rappresentata dai terreni agricoli. Il contributo,volto a coprire le spese notarili fiscali e professionali legate alla compravendita dei terreni, obbliga i proprietari a non cedere i propri appezzamenti terrieri entro cinque anni e a non modificare l’origine del terreno entro dieci anni. “ In questo modo – spiega il presidente della Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale, Ivo del Negro – si vuole favorire lo sviluppo di aree più vaste e renderle così più facilmente gestibili e coltivabili. E’ un incentivo all’indirizzo di chi intende investire nel settore agricolo primario montano, in prospettiva di una coltivazione razionale dei propri terreni”.
Contemporaneamente la Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro, Val Canale ha attivato iniziative di riordino gestionale attraverso un progetto di recupero di terreni incolti e abbandonati in località Ledrania, nel comune di Trasaghis. I lavori , che hanno un costo complessivo di 35 mila euro e sono stati affidati in appalto alla cooperativa Agriforest, prevedono l’attuazione di interventi di decespugliamento e miglioramenti dei prati per consentirene un successivo utilizzo agricolo. Altro obiettivo dei lavori è quello di prevenire il pericolo degli incendi, che nei prati abbandonati, si presenta con periodica frequenza. Inoltre il lavoro porterà anche a una riqualificazione generale del paesaggio prealpino. Terminati gli interventi, quindi, la località Ledrania ritroverà la connotazione che aveva oltre 20 anni fa quando i prati venivano curati e utilizzati per lo sfalcio e il pascolo. “Rivitalizzare le aree abbandonate – commenta il presidente Ivo Del Negro – è uno degli obiettivi che si è posta la Comunità Montana tenendo conto che è indispensabile e quanto mai urgente invertire questo trend di abbandono e di frammentazione fondiaria, anche utilizzando anche le opportunità previste dalla recente legge regionale 16 che interviene in materia di razionalizzazione dei terreni alpini e prealpini.
