CARNIA- Costituita la Zona Territoriale Omogenea

Si è costituita nei giorni scorsi la Zto (Zona territoriale omogenea) della Carnia, voluta dai 28 primi cittadini del territorio sotto il coordinamento della Comunità montana, al fine di prendere parte, come soggetto unico, al consiglio dell’Ato (Ambito territoriale ottimale), realtà costituitasi in seguito all’attuazione della legge Galli per il riordino dei servizi idrici. La convenzione che, in base alla legge regionale 13/2005, ha dato vita alla Zto della Carnia, è stata infatti presentata da Lino Not, presidente della Comunità montana della Carnia, soggetto incaricato delle attività di coordinamento e supporto della Zto, al sindaco di Udine, Sergio Cecotti, coordinatore, in qualità di primo cittadino del capoluogo provinciale, di questa fase costitutiva dell’Ato. Il prossimo 2 novembre in prima convocazione e il 3 in seconda, l’assemblea dell’Ato deciderà, prima della costituzione del consiglio, prevista per il 21 novembre, se riconoscere ufficialmente la Zona territoriale omogenea della Carnia. “Siamo molto soddisfatti – ha chiarito il presidente Not – perché tutti i 28 sindaci della Carnia hanno appoggiato l’idea di creare la Zto firmando la convenzione e sostenendo, in questo modo, un progetto omogeneo di valorizzazione del territorio. Essere presenti in assemblea con un unico rappresentante per l’area carnica permetterà, infatti, di avere un maggior peso a livello decisionale”. Se ufficializzata, la Zto della Carnia potrà dunque eleggere un proprio membro che farà parte del consiglio dell’Ato. In base al criterio che affida percentuali di voto diverse in base all’estensione e alla densità della popolazione dei territori rappresentati, il voto della Carnia “conterà” il 14,3% del totale, portando la Zona territoriale carnica a possedere la maggioranza relativa. Anche la Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale sta seguendo lo stesso percorso che dovrebbe portare alla costituzione di una propria Zto.

L’iniziativa si collega ad un’altra operazione coordinata dalla Comunità montana della Carnia in attuazione della legge Galli, vale a dire la costituzione, nella scorsa primavera, della società Carniacque Spa che, attualmente, gestisce il servizio di acquedotto, fognatura e depurazione delle acque reflue in 24 Comuni montani. “Carniacque – prosegue Not – è una realtà controllata dagli enti locali che ha l’opportunità di mantenere in loco la gestione delle acque per dare un servizio di qualità elevata e in grado di portare ricadute positive anche dal punto di vista economico. Per questo auspichiamo che diventi la società di riferimento per tutta la montagna”.