CARNICO: Caso Malborghetto, ora interviene anche il sindaco

Sembra non avere fine la vicenda che ha visto coinvolto il Malborghetto, con le squalifiche di giocatori e dirigenti in seguito ai fatti del 16 giugno, al termine della partita del Carnico con il Cedarchis. Ora si registra l’intervento del sindaco Alessandro Oman, che protesta per il modo con cui sono state trattate le persone del suo paese. “All’esterno è uscita un’immagine negativa, perché sembra che giocatori, dirigenti e tifosi siano persone incivili, rozze, violente e maleducate- scrive Oman in una nota-. Così invece non è, e spiace constatare che la commissione disciplinare, alla quale la società aveva presentato ricorso, abbia fatto proprie solo le argomentazioni dell’arbitro, senza tenere minimamente in conto le spiegazioni della mia gente”. Quindi il primo cittadino si chiede: “E’ mai possibile che quanto scritto dal signor Revelant nel suo referto sia stato preso per oro colato mentre ciò che è successo realmente in campo e fuori, nonché le dichiarazioni dei nostri dirigenti, sia trascurabile e non accoglibile? Per salvare la faccia di una persona si mette a repentaglio tutta la capacità e la professionalità di una comunità che da diversi anni sta cercando di guadagnarsi sul campo un’immagine turistica che punta molto nell’ospitalità e nella cordialità”. Oman, che ha approfondito la vicenda con i dirigenti della società, chiede quindi, a nome dell’intera comunità di Malborghetto, le scuse dell’arbitro Revelant ma anche un ripensamento da parte della commissione disciplinare per le decisioni giudicate “esageratamente punitive per l’Unione sportiva ma anche per tutta la comunità”. A proposito del ricorso, sono state rese note le motivazioni che hanno portato alla riduzione di alcune squalifiche. L’ammenda di 500 euro è stata ritenuta consona, così come la squalifica per 5 giornate (sanzione giudicata “già benevola”) del giocatore Gregorutti. La conferma della sospensione fino al 31 ottobre dell’allenatore Cappellaro è dovuta al fatto che, nonostante l’arbitro non sia in grado di stabilire chi lo abbia colpito con una pallonata alla schiena, dopo aver preannunciato ulteriori ritorsioni, il mister si sarebbe autoaccusato. “Anche se egli non fosse l’autore del gesto- si legge- lo ha approvato al punto da assumersene la paternità con modalità di sfida e scherno”. La riduzione di una giornata a cinque giocatori è stata decisa perché la pur plateale manifestazione di dissenso non era di gravissima portata. Infine, il dirigente Kravanja si è visto ridurre la sospensione dal 31 ottobre al 16 agosto perché, dopo aver offeso e minacciato il direttore di gara, abbandonandolo nello spogliatoio per lunghi momenti, ha accompagnato l’arbitro alla propria auto dopo che le acque si erano placate.