UDINESE: Netta sconfitta in casa della Roma

La Roma si ritrova anche dal punto di vista del gioco. E’ questo il verdetto emerso dalla vittoria della squadra giallorossa sull’Udinese: un successo ben più sofferto di quanto dica il perentorio 4-1 finale. I giallorossi hanno disputato una ottima partita ma, al di la del dettaglio tecnico, va sottolineata la grande reazione caratteriale della squadra di Capello quando il beffardo pareggio dell’Udinese agitava fantasmi già visti in questo inizio di stagione. Nel momento critico però Totti su tutti, ma anche il subentrato Batistuta, hanno invece suonato la carica e nei venti minuti conclusivi per la meritevole Udinese non c’è stato niente da fare.

Una gara comunque interessante sotto tutti i punti di vista. Nelle fasi iniziali la rimaneggiata Udinese sfoderava una buona istruzione tattica utilizzando varie soluzioni: lanci lunghi per il panzer Jancker (discreta la sua prova) oppure, con l’abile opera di raccordo per vie centrali di Pinzi e Pizarro, gioco sulle fasce dove Alberto e Jankulovski spingevano a tutta. Capello dal canto suo disponeva il tridente leggero con Cassano a sinistra, Totti dietro Montella e delegando a Cafu a continue offensive (bello il duello con il giovane Gemiti). Tra tanto movimento di pedine era comunque il classico episodio a sbloccare la situazione: Montella, che in precedenza aveva divorato un gol, scagliava un sinistro “aggiustato” in rete da Sensini. Prima lo stesso Sensini aveva costretto Antonioli alla grande parata su colpo di testa, mentre Jancker stupiva con un colpo di tacco che per poco non sanciva il pari.

Nella ripresa partenza abbastanza decisa della Roma, con Totti che deliziava la platea con un pallonetto dai 30 metri a portiere battuto che Manfredini neutralizzava. Poi ci pensava Sensini a trasformare la serata, usando ad Antonioli lo stesso trattamento riservato al suo portiere: deviazione su punizione del valido Pizarro ed equilibrio ristabilito.

Roma sull’orlo di una crisi di nervi, anno no? A vedere il palo colpito da Cassano il dubbio sfiorava probabilmente parecchi sostenitori giallorossi, ma i fuochi d’artificio stavano per esplodere. Batistuta, appena entrato al posto di Cassano, scaricava in rete la sua rabbia con un colpo di testa, poi l’apoteosi Totti. Il capitano, che poco prima aveva chiesto di uscire vedendosi costretto a restare per esaurimento cambi, colpiva due volte. Prima sfruttava un’abile verticalizzazione di Emerson toccando in rete sul portiere in uscita, poi “costringeva” l’Olimpico a cinque minuti di applausi: assist di Batistuta, controllo di testa ad aggirare Sensini e destro di controbalzo con palla nell’angolo alto alla destra del portiere. Un gesto tecnico stupendo, un altro tassello dell’operazione rilancio della Roma ormai in via di completamento. (da Kataweb Sport)